Redditometro 2013: ecco i calcoli sugli effetti

di Barbara Weisz

Pubblicato 2 Agosto 2013
Aggiornato 8 Agosto 2013 10:52

L'analisi e i calcoli della Cgia di Mestre sul nuovo Redditometro dopo la circolare dell'Agenzia delle Entrate e il commento: promosso il focus sui grandi evasori e il passo indietro sulle medie ISTAT.

Il Redditometro 2013 rastrellerà appena lo 0,7% dell’evasione fiscale italiana, ma le linee guida dell’Agenzia delle Entrate forniscono rassicurazioni sul contestato utilizzo delle medie ISTAT (per ora, il Fisco prenderà in considerazione solo dati certi, niente statistiche): da qui parte l’analisi della Cgia di Mestre, che calcola gli effetti del nuovo Redditometro promuovendo, in linea di massima, il nuovo strumento di accertamento sintetico. Il gettito previsto è di 715 milioni di euro di autotassazione più altri 100 milioni da accertamento (leggi le istruzioni del Redditometro). Totale 815 milioni di euro: bottino poco consistente rispetto ai 120 miliardi l’anno di evasione fiscale italiana. Si tratta comunque di un primo passo, che spalmato sulle tasche di tutti i contribuenti, si aggira intorno ai 20 euro a testa l’anno. Due gli aspetti positivi: verranno selezionati per accertamenti solo i contribuenti che presentano scostamenti significativi tra reddito il dichiarato e capacità di spesa, sulla scia delle anticipazioni dei mesi scorsi sulla “franchigia da Redditometro” da 12mila euro l’anno: i contribuenti con scostamenti fino a mille euro al mese possono stare tranquilli.

Spese valutate

Secondo, nella prima fase l’Agenzia considererà solo spese effettive e conosciute dall’amministrazione, mantenimento dei beni posseduti, incrementi patrimoniali e risparmi. Non verranno considerate le contestate medie di consumi misurate dall’ISTAT (consulta le critiche) di dubbia legittimità: le medie Istat entreranno in gioco solo se il contribuente, selezionato in base al tenore di vita effettivamente sostenuto, non fornirà prove in grado di giustificare l’entità dello scostamento (vai alle news sul Redditometro).«In attesa di avere un riscontro oggettivo sugli effetti di questo strumento che potremo ottenere solo dopo le prime applicazioni, il nuovo redditometro dovrebbe colpire solo chi evade pesantemente il fisco e gli evasori totali» spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre. In generale, «grazie al nuovo redditometro, alle potenzialità del cervellone Serpico, ai blitz contro chi non emette gli scontrini fiscali, allo spesometro, all’anagrafe tributaria e all’abolizione del segreto bancario, l’Amministrazione finanziaria ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente l’evasione fiscale. Finalmente questa piaga può essere affrontata e vinta in difesa, soprattutto, di chi non vuole e non può evadere le tasse», ovvero «la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. Ricordo che anche tra i soggetti che sono sottoposti agli studi di settore, ben l’80% dichiara quanto richiesto dal fisco».