
Controlli del Fisco sui conti correnti: svelata la procedura
Controllo dei conti correnti e incrocio banche dati per emersione di profili a rischio evasione fiscale: il MEF spiega la procedura, a prova di GDPR.
Il Redditometro è lo strumento di cui il governo si è dotato per combattere l’evasione fiscale. La finalità principale è quella di permettere agli organi di controllo di effettuare controlli incrociati tra il reddito e le spese effettuate, al fine di scoprire eventuali discrepanze tra l’effettivo tenore di vita ed il reddito dichiarato. Gli accertamenti esecutivi, previsti nel solo caso in cui lo scostamento superi il 20%, prevedono per l’anno corrente circa 35mila operazioni di controllo. Il nuovo Redditometro, vera e propria stretta contro l’evasione fiscale, nel corso del 2013-2014 è stato comunque modificato (es.: abolito il ricorso alle medie ISTAT…) per tutelare in primis la privacy del contribuente e poi per consentirgli di val valere la propria estraneità in caso di presunzione semplice errata.
Le voci di spesa inizialmente previste per i controlli: abitazioni, automobili, attività ricreative, istruzione, assicurazioni, investimenti e spese importanti di vario genere, oggetti d’arte, donazioni, gioielli e preziosi.
Sono interessati al redditometro le ditte individuali e le persone fisiche, ordini professionali, artigiani, dipendenti e pensionati. Sono escluse dai controlli effettuati attraverso il redditometro le imprese, che non subiranno controlli diretti.
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