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SISTRI addio: Passera annuncia sospensione, Clini appoggia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 12 Giugno 2012
Aggiornato 19 Aprile 2013 12:44

SISTRI sospeso: il sistema per il tracciamento dei rifiuti mai partito subirà una sospensione nel Decreto Sviluppo, come annunciato dal ministro Passera, con il favore di Clini.

Addio al SISTRI: un sogno che si avvera per imprese e operatori della filiera dei rifiuti. L’annuncio ufficiale arriva da Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo Economico: il Decreto Sviluppo conterrà la sospensione del SISTRI.

Il Governo si arrende all’evidenza: il SISTRI non ha mai funzionato come avrebbe dovuto,  e per questo l’entrata in vigore (l’ultima stabilita al 30 giugno 2012) ha subito una proroga dopo l’altra fino ad un punto di non ritorno.

Proprio quando si attendeva la nuova ennesima proroga SISTRI (al 31 dicembre 2012 o al 31 dicembre 2013) ecco arrivare l’annuncio shock.

Passera ha dichiarato: «Mi sono convinto che il SISTRI andasse sospeso e questo succederà attraverso il prossimo decreto cui stiamo lavorando», ovvero il Decreto Sviluppo.

Anche il ministro dell’Ambiente Corrado Clini avrebbe dichiarato di preferire la sospensione del SISTRI piuttosto della sua proroga a fine 2013.

Sicuramente la notizia arriverà lieta a molti imprenditori, ma anche ad associazioni come Conftrasporto il cui presidente, Paolo Uggé, aveva recentemente scritto al Governo indicando 17 punti critici non ancora risolti del SISTRI.

Se la sospensione del SISTRI diventerà realtà, comunque, rimarrà in piedi il nodo dei contributi già versati dalle imprese, per un sistema che non è mai partito e a quanto pare mai partirà. Finora non c’è stata aria di rimborsi, nonostante azioni legali e class action già avviate da tempo. Per ora non rimane che attendere le decisioni del Governo e la definizione del decreto Sviluppo.

Dunque, il sistema informatico per il tracciamento dei rifiuti speciali e pericolosi che avrebbe dovuto essere uno strumento di controllo contro le eco-mafie e di semplificazione contro carte e scartoffie va in pensione (almeno lui..) senza essere mai decollato, oscurato da una pioggia di critiche e da irregolarità persino nel bando di gara per l’assegnazione dell’appalto.