Secondo l’OCSE in Italia è necessario dare un taglio alle agevolazioni fiscali: il numero di detrazioni e deduzioni attuali nel nostro Paese sarebbe troppo elevato:
«Uno dei punti deboli dell’ordinamento italiano».
Così lo ha definito l’OCSE nel suo rapporto sull’Italia per il 2015 presentato in questi giorni a Roma al Ministero dell’Economia. Andrebbero quindi ridotte le tax expenditures, per ampliare la base imponibile e consentire di mantenere lo stesso gettito riducendo le aliquote fiscali. Il segretario generale dell’Organizzazione, Angel Gurria, ha spiegato come delle 720 voci di spesa fiscale già mappate nel 2011 dalla Commissione Ceriani:
«Molte di queste, tra cui alcune delle più costose in termini di entrate, sono una parte necessaria di un sistema fiscale equo ed efficiente (per esempio, la no tax area per le fasce di reddito più basse), ma tante altre no. La Legge di Stabilità 2015 elimina sette spese fiscali, ma non prende in considerazione nessuna azione in materia di IVA, la cui revisione è una delle più urgenti».
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Secondo i calcoli dell’OCSE, le aliquote IVA ridotte al 4% e 10% generano in Italia una perdita di gettito doppia rispetto alla media UE. Si tratta di aliquote stabilite con finalità redistributive che però:
«Possono generalmente essere raggiunte con un minor costo per l’Erario, attraverso interventi mirati». Ora invece «le famiglie ricche ricevono più benefici in termini aggregati rispetto alle famiglie povere».
Il Governo italiano dovrebbe agire con la Delega Fiscale, attualmente allo studio, per razionalizzare le agevolazioni fiscali:
«Una buona opportunità per eliminare le agevolazioni più costose, prevedendo al contempo incentivi mirati e aumentando potenzialmente la quantità complessiva di redistribuzione».
=> Detrazioni fiscali 2015 nella Legge di Stabilità
Il report OCSE non manca poi di raccomandare all’Italia di continuare a combattere l’evasione fiscale rendendo più efficace il sistema di accertamento e riscossione e continuando sulla via delle semplificazioni, in termini di normative e adempimenti, per stimolare la tax compliance. L’OCSE auspica infine un fisco italiano più attento all’ambiente ed una rimodulazione del prelievo fiscale su carburanti ed energia.