Cresce il mercato Rfid: anche per le PMI?

di Alessandra Gualtieri

20 Novembre 2007 15:00

I dati di mercato confermano il momento positivo per le tecnologie di Radio Frequency IDentification. A fare da traino, le piccole realtà e i loro progetti sostenibili

Con una crescita annuale del 26%, il mercato dell’Rfid pare godere di ottima salute.
Lo rileva ABI Research che, nel suo ultimo rapporto sul mercato mondiale delle tecnologie d’identificazione a radiofrequenza, stima in 3,8 miliardi di dollari il fatturato complessivo del 2007.

Da qui al 2012 il giro d’affari dovrebbe portarsi addirittura sugli 8,4 miliardi di dollari, con un incremento medio del 21% l’anno. Un trend di crescita netta, quindi, che conferma le stime al rialzo avanzate nel corso dell’anno da tutte le principali società di ricerca specializzate nella valutazione dei mercati Rfid.

Nonostante le previsioni eccessivamente ottimistiche, che negli anni passati avevano accompagnato la sperimentazione delle applicazioni nei diversi settori d’industria, le cifre registrate nel corso del 2007 sono reali, a testimonianza che la fiducia riposta dal mercato nelle “etichette intelligenti” e in tutte le molteplici varianti dell’Rfid non era mal riposta.

Secondo il direttore di Abi Research, Michael Liard, invece della crescita esplosiva pronosticata un tempo si è piuttosto avuto negli anni un consolidamento lento e graduale delle applicazioni, frutto della sperimentazione della tecnologia in ambiti specifici.
In questa ottica, perciò, è corretto guardare oggi con ottimismo ai numeri, leggendovi finalmente una concretizzazione dei benefici un tempo tanto decantati per le aziende.

Sono sempre più numerosi i progetti pilota medio-piccoli già conclusi con successo, a dispetto delle grosse iniziative avviate da molti numeri uno dell’IT ma senza una base applicativa sufficientemente sostenibile: molti sono stati i programmi di sperimentazione e avvio ma pochissime le implementazioni.

I comparti più profittevoli sono quelli in cui il valore aggiunto fornito dall’Rfid possa nel tempo giustificare i costi di produzione: controllo di processo e prodotto, logistica, trasporti, ecc. «Tra i settori emergenti, quello dei documenti di identità elettronici, che rappresentano oggi una grossa fetta del mercato, soprattutto in Cina dove i documenti di riconoscimento saranno presto tutti dotati di tag», sottolinea Liard.

Tuttavia, soprattutto in Europa lo scenario è ancora frammentato. Tra le PMI, poi, soltanto scarse percentuali di aziende utilizzano strumenti di telecomunicazione avanzati come l’Rfid, ancora troppo di nicchia e manca la fiducia nei confronti di progettualità che garantiscano il potenziale ROI. Che il 2007 sia l’anno dell’inversione di tendenza?

In questo scenario, l’imminente Congresso Internazionale ID WORLD 2007 (Milano, 26-28 Novembre) contribuirà a fornire interessanti spunti di analisi per fare luce sugli attuali sviluppi delle diverse tecnologie di identificazione automatica – RFID, biometria e smart card – e per comprendere meglio le dinamiche evolutive di questo mercato: impatti sociali, tecnologici e di business.