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Coronavirus in Europa e nel mondo: la situazione a fine agosto

di Noemi Ricci

25 Agosto 2021 13:00

La situazione Coronavirus nel mondo aggiornata: contagi, vaccini, Paesi più in difficoltà e quelli con le strategie anti-Covid migliori.

In Italia i casi di Covid-19 mostrano  numeri in leggera frenata dopo il dilagare della quarta ondata, mentre nel resto d’Europa e del mondo la situazione è varia: da un lato la Cina annuncia di avere azzerato i contagi interni, dall’altro Israele ha registrato in 24 ore 9.831 nuove infezioni bissando il record dalla passata terza ondata, e il Messico supera quota 250mila vittime da inizio pandemia. Vediamo dunque in dettaglio qual è attualmente la situazione legata al Coronavirus a livello globale e per singolo Paese, in termini di andamento dei contagi, soprattutto per quanto riguarda la variante Delta, con la percentuale di popolazione vaccinata.

Coronavirus: vaccini e contagi nel Mondo

Alla data del 20 agosto 2021 risultavano somministrate 4.562.256.778 dosi di vaccino in tutto il Mondo. La nazione con più vaccinati al mondo è l’Islanda che conta 375mila abitanti: l’86% degli over 16 è vaccinato. Intanto in America il vaccino BioNTech/Pfizer ha ottenuto il benestare definitivo dai 16 anni in su dell’FDA (Food and Drug Administration, l’Ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America). Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito (628.303 morti) e a preoccupare è soprattutto la situazione al Sud, seguito da Brasile (574.527 morti), India (434.367), Messico (252.927) e Perù (197.818). In generale, in America, gli ultimi dati OMS (fonte: Health Emergency Dashboard, 23 agosto ore 09.42) segnano: 81.824.784 casi confermati; 2.074.302 morti. In Messico, su 126 milioni di abitanti, i casi complessivi di Coronavirus sono quasi 3,2 milioni e le dosi di vaccino somministrate circa 80 milioni. In Colombia, invece, per la prima volta da fine febbraio, i contagi sono in calo e sono scesi sotto le 3mila unità quotidiane.

In Cina a luglio c’era stato un focolaio di variante Delta tra il personale addetto alle pulizie all’aeroporto di Nanchino, il più grave focolaio da quando il Covid-19 ha fatto la sua prima apparizione nella città centrale di Wuhan a fine 2019 e la più grave recrudescenza del Paese da mesi. Attualmente la situazione sembra essere tornata sotto controllo e la Commissione sanitaria cinese ha ufficializzato la presenza di solo 21 casi di contagi importati.

La nuova variante delta del Covid-19 sembra mettere a dura prova anche la Nuova Zelanda e la sua strategia “zero Covid”.  Una variante che, come dichiarato dal ministro incaricato della lotta contro il Covid-19, Chris Hipkins, essendo decisamente più contagiosa e diversa dalle altre varianti, «cambia tutto, significa che tutte le nostre misure esistenti sembrano meno adatte e solleva interrogativi sul futuro della nostra strategia a lungo termine». Attualmente nel Paese sono emersi 21 nuovi casi legati a un focolaio scaturito la scorsa settimana ad Auckland e solo il 20% della popolazione è completamente vaccinato (uno dei tassi più bassi del mondo sviluppato).

In Israele il tasso di positività si aggira intorno al 6.63% e il Ministero della Sanità segnala che nel Paese ci sono ancora oltre 1 milione di israeliani non vaccinati, soprattutto nella fascia d’età 12-39 anni. Proprio in Israele è stata appena lanciata una campagna di test sierologici tra i bambini di età compresa tra 3 e 12 anni per rilevare la presenza di anticorpi sviluppati dai giovani non vaccinati alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico: in caso di sufficienti anticorpi gli studenti non saranno costretti ad isolarsi se sono esposti a una persona infetta.

A livello globale gli ultimi dati OMS (fonte: Health Emergency Dashboard, 23 agosto ore 09.42) segnalano: 211.373.303 casi confermati nel mondo dall’inizio della pandemia; 4.424.341 morti.

Coronavirus: contagi e vaccini in Europa

Anche in Europa l’allerta resta alta e la situazione della Gran Bretagna continua a preoccupare con una crescita dei contagi e della mortalità, forse causata anche dagli eventi di massa degli ultimi mesi, come la finale di Euro 2020 allo stadio londinese di Wembley e gli europei di calcio. In generale in Europa gli ultimi dati OMS (fonte Dashboard Who European Region, 22 agosto ore 10.00): 63.801.863 casi confermati; 1.254.664 morti. Tra i Paesi con la situazione più preoccupante ci sono:

  • Francia casi confermati 6.504.978 morti 112.943;
  • Spagna casi confermati 4.733.602 morti 82.739;
  • Italia casi confermati 4.449.606 morti 128.510;
  • Germania casi confermati 3.835.375 morti 91.921;
  • Gran Bretagna casi confermati 6.460.934 morti 131.591.

Per avere un quadro di insieme del rischio Covid-19 in Europa è possibile consultare la mappa stilata dal  Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sulla base dei dati forniti dagli Stati membri utilizzando un sistema a semaforo. Nelle aree “rosso scuro”, viene chiesto agli Stati membri di richiedere alle persone che viaggiano da tale area di eseguire un test prima della partenza e di sottoporsi a quarantena/autoisolamento.

In Giappone destano preoccupazione le misure sanitarie adottate per i Giochi Paralimpici di Tokyo, a fronte dell’ondata record di contagi registrata nell’ultimo periodo in Giappone.

Nel Sud Est Asiatico attualmente ci sono:

  • 40.565.424 casi confermati;
  • 628.495 morti.

Mediterraneo orientale:

  • 14.052.013 casi confermati;
  • 256.504 morti.

Africa:

  • 5.459.743 casi confermati;
  • 130.407 morti.

Pacifico Occidentale:

  • 5.844.722 casi confermati;
  • 81.329 morti.