L’Italia non brilla in termini di competitività rispetto gli altri Paesi industrializzati. Lo conferma la classifica stilata dall’Economist Intelligence Unit e ripresa nell’ambito del Rapporto di Business International La competitività del Sistema Italia, presentato alla XIX Tavola Rotonda con il Governo.
Se si analizza la graduatoria degli 82 Paesi presi in esame, l’Italia si piazza al 40esimo posto, mentre addirittura ci piazziamo terzultimi in Europa al 16esimo posto davanti solo a Grecia e Turchia.
Per regime fiscale, però, all’Italia va la maglia nera, e non è una novità.
E il fatto che le stime fino al 2013 siano precedenti allo scoppio della crisi, rende il panorama tracciato ancora più complesso e “a rischio”. Le conseguenze attese? Pesanti risvolti a livello macroeconomico e nel mercato del lavoro.
Nella classifica mondiale l’Italia è tra Thailandia e Lituania mentre in testa si piazzano l’Oriente: in testa Singapore seguita a breve distanza da Hong Kong. Ai primi posti anche i paesi nordici, Danimarca e Finlandia, seguiti dalla Svizzera. Stati Uniti al settimo posto, mentre nella top twenty rientrano Inghilterra, Germania e Francia.
Uno scenario poco confortante, soprattutto alla luce dell’impasse economica che stiamo vivendo: il problema è che la situazione non sembra migliorare e dallo scoraggiante futuro le aspettative sono quelle, nella più rosea delle ipotesi, di salire di una posizione.
Tra i punti critici, nonostante un leggero miglioramento rispetto al passato, troviamo le infrastrutture, mentre il segno più è destinato alle politiche per le imprese e per la concorrenza.