Tra fine 2008 e inizio 2009 dovrebbe arrivare in in Italia l’Alternative Investment Market, che affiancherà il MAC (Mercato Alternativo del Capitale) riservato alle società in cerca di capitali tra gli investitori professionali.
Le piccole e medie imprese potranno così usufruire di un nuovo listino in grado di mandare in Borsa le aziende in tempi più ristretti – due o tre mesi anziché gli attuali sei – con implicazioni positive su tutto il business.
L’Aim potrà infatti rimpiazzare Expandi, portando con sè agevolazioni consistenti per le imprese che vogliono quotarsi in Borsa.
Le agevolazioni sulla quotazione delle Pmi, in particolare, consistono nell’abbattimento del limite minimo di capitalizzazione, minori obblighi informativi nei confronti del Mercato e semplificazioni procedurali.
La quotazione all’AIM è comunque subordinata alla presentazione di un documento informativo e alla definizione di una nuova figura, quella del Nomad, ossia Nomited advisor, interfaccia tra azienda e Borsa Italiana o investitori.
In Italia ci sono circa tremila imprese che potrebbero potenzialmente quotarsi, come ha sottolineato Massimo Capuano amministratore delegato di Borsa Italiana, mentre putroppo Expandi non è riuscito ad andare oltre le 38 unità.
In quest’ottica si spera che uno strumento analogo a quello previsto dalla Borsa di Londra possa ottenere risultati analoghi. Sono infatti 1.626 le aziende quotate Oltremanica e 182 quelle arrivate nel 2007.