PMI e la capacità  di gestire l’innovazione

di Marco Mattioli

Pubblicato 20 Novembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:44

L’innovazione tecnologica rappresenta sempre più l’elemento che funge da traino per la crescita economica di un Paese, estrinsecandosi con servizi e prodotti di qualità  crescente.

Le PMI hanno la responsabilità  di contribuire in gran parte a tale processo, anche se accade frequentemente che solo le grandi aziende possano accollarsi i gravosi oneri di sviluppo, produzione e commercializzazione su larga scala delle medesime innovazioni.

La Commissione Europea cerca quindi di promuovere ed agevolare l’attività  delle piccole e medie imprese, con iniziative a tutto tondo tese a stimolare e finanziare la crescita. In che modo?

Con una serie di iniziative per rendere maggiormente consapevoli gli imprenditori sulla priorità  dell’innovazione e sui benefici che possono derivarne. L’obiettivo primario è di presentare tale innovazione utile non solo alle imprese che operano nel settore high tech, ma in tutti gli ambiti, per riuscire ad ottenere un forte impatto su crescita ed occupazione in Europa.

Parallelamente l’UE cerca di coinvolgere governi ed enti pubblici degli Stati membri per aiutare e sostenere le PMI con un’azione rapida ed incisiva, sollevandole di parte dei carichi amministrativi e finanziari che gravano su di esse.

Un’opportunità  deriva dal programma quadro per la competitività  e l’innovazione, che finanzia le imprese in modo mirato per l’innovazione e l’adozione di fonti energetiche rinnovabili, le tecnologie ambientali, informative e comunicative (ICT). Il programma viene inquadrato nel periodo 2007-2013.

Il progetto viene diviso in tre fasi:

Sembra dunque una proposta da cogliere, nella prospettiva di migliorare o rinnovare la realtà  produttiva e di servizio della propria realtà  aziendale.