Diritto di riparazione prodotti: approvata la Direttiva UE

di Barbara Weisz

24 Aprile 2024 11:55

Approvata la Direttiva UE sul diritto alla riparazione dei beni di largo consumo, durante e dopo la garanzia: dopo l'ok finale andrà recepita entro 2 anni.

Direttiva UE sulla riparazione dei prodotti domestici più comuni approvata in via definitiva dal Parlamento di Strasburgo (con parere parere negoziale) e dal Consiglio Europeo.

La direttiva prevede l’obbligo per i produttori (ad esempio di elettrodomestici e telefoni) di riparare i prodotti a un prezzo conveniente ed entro un termine ragionevole oltre quello della garanzia; l’accesso facile a pezzi di ricambio e informazioni sulla riparazione; buoni acquisto e incentivi alla riparazione; piattaforme web per la ricerca di servizi di riparazione locali e prodotti ricondizionati.

Una volta approvata anche dal Consiglio UE e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, gli Stati membri avranno due anni per adottarla.

Cosa prevede la Direttiva UE

La Direttiva UE si inserisce nel Green Deal e ha quindi l’obiettivo di promuovere il più possibile sostenibilità ed economia del riciclo.

Il testo del provvedimento, dopo le ultime modifiche, prevede l’istituzione del diritto alla riparazione agevolata di prodotti hi-tech rientranti nel quadro dell’elettronica di consumo, durante e dopo la scadenza della garanzia.

Riguarda dunque una serie di prodotti su cui i costruttori sono tenuti a intervenire per un certo numeri di anni dopo l’acquisto, ad esempio lavatrici e aspirapolveri. Alcune specifiche tipologie, come smartphone e tablet, saranno incluse non appena pronti i disciplinari di settore relativi all’ecocompatibilità.

Un diritto alla riparazione per i consumatori che operi dunque a prescindere dalla durata della garanzia legale di due anni e che imponga ai produttori di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione, offrendola nei casi in cui il relativo costo non superi quello della sostituzione del prodotto.

  • I produttori saranno dunque obbligati a riparare il prodotto dopo l’acquisto, a meno che il danno non sia irreversibile. Dovranno prevedere tali servizi, promuoverli anche durante il periodo di garanzia e fornire adeguata informazione a riguardo (tramite un modulo europeo di informazione sul diritto alla riparazione, che tutti i riparatori dovranno consegnare ai consumatori nel momento in cui si richiede un intervento, così da far conoscere i propri diritti in merito).
  • Una piattaforma nazionale di nuova istituzione consentirà di confrontare i servizi disponibili.
  • I consumatori avranno in questo modo il diritto di chiedere ai produttori la riparazione di prodotti tecnicamente riparabili, rivolgendosi anche a riparatori alternativi.
  • I servizi di riparazione saranno indipendenti dalla casa di produzione così da stimolare la competizione e far divenire le riparazioni meno costose e più efficienti grazie a standard di qualità europea e incentivi alla visibilità per i riparatori che vorranno aderire a questo circuito virtuoso.

Per promuovere la riparazione in luogo della sostituzione anche sotto garanzia si devono garantire:

  • riparazioni in tempi ragionevoli;
  • prodotti di riserva;
  • pezzi di ricambio a prezzo ragionevole per tutta la durata di vita di un prodotto;
  • bassi costi di riparazione e scelta ampia.
  • prodotti ricondizionati in luogo quando non è possibile la riparazione.

Risparmi ambientali ed economici

Secondo i calcoli della Commissione UE, l’applicazione di queste misure consentirà il risparmio di 1,8 milioni di tonnellate di risorse e 3 milioni di tonnellate di rifiuti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) nell’arco di 15 anni.

In termini economici, venditori e produttori spenderebbero 15,6 miliardi di euro in meno e i consumatori ne risparmierebbero 176,5. Si raggiungerebbe anche un obiettivo di crescita e investimenti per il settore delle riparazioni, pari a 4,8 miliardi di euro.