Supply Chain Act: Direttiva UE sulla sostenibilità delle filiere

di Anna Fabi

9 Luglio 2024 11:00

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Dal 2027 nuovi obblighi di valutazione dei rischi ambientali e sociali per le grandi imprese ma anche per l'intera filiera: come funziona.

Franchising e grandi imprese europee dovranno mappare e valutare i rischi per l’ambiente e per i diritti umani delle proprie attività e di quelle dell’intera filiera a cui appartengono, adottare buone pratiche (per prevenirli o per rimediare a scostamenti) e intervenire presso partner, fornitori e l’intera supply chain con specifiche azioni.

Supply Chain Act: cosa prevede

Lo prevede la Direttiva UE sulla sostenibilità delle filiere (Supply Chain Act, del 13 giugno 2024) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Gli Stati Membri hanno due anni di tempo per recepirla.

Gli obblighi riguardano le imprese UE  con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni, i franchising attivi nella UE con fatturato oltre gli 80 milioni di euro di cui almeno 22,5 derivanti da diritti di licenza di euro e le società extra-UE che fatturano in territorio comuni più di 450 milioni nell’esercizio finanziario.

Cosa cambia per le PMI

Ci sarà però anche un impatto sulle PMI, visto che le regole della Direttiva n.2024/1760 Csddd (Corporate sustainability due diligence directive) riguardano l’intera filiera.

Le aziende sono tenute a chiedere ai partner commerciali una serie di documentazione sul rispetto dei proprio codici di condotta, uniformati alla direttiva sulla sostenibilità delle filiere.

E, se necessario, chiedere loro adeguate misure di prevenzione, anche in relazione alla loro supply chain. In pratica, le nuove regole a cascata sono destinate a impattare sull’intero sistema produttivo.

Come mettersi in regola

Ci sono anche disposizioni che aiutano le PMI a uniformarsi alla legge, per esempio obbligando i capifiliera a offrire sostegno mirato e proporzionato alle rispettive dimensioni e caratteristiche, fornendo o consentendo l’accesso allo sviluppo delle capacità, alla formazione o al potenziamento dei sistemi di gestione e, qualora il rispetto del codice di condotta o del piano d’azione in materia di prevenzione ne comprometta la sostenibilità economica, offrendo sostegno finanziario mirato e proporzionato, ad esempio finanziamenti diretti, prestiti a tasso agevolato, garanzie di approvvigionamento continuo o assistenza nell’ottenere finanziamenti.

Gli Stati Membri hanno due anni di tempo per adottare la direttiva. Le tempistiche previste sono comunquea  scaglioni.

  • Con più di 5mila dipendenti e 1500 euro di fatturato si parte il 26 luglio 2027;
  • con oltre 3mila dipendenti e 900 milioni di euro di ricavi dal 26 luglio 2028;
  • per le altre imprese coinvolte nella norma, si parte il 26 luglio 2029.