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Partite IVA 2015: i nuovi Minimi a forfait di gennaio

di Barbara Weisz

13 Marzo 2015 13:00

A gennaio brusco calo del 30% nelle apertura di partite IVA, dopo il boom di fine anno alimentato dalla volontà di restare nel vecchio regime dei minimi: sono 10mila i primi nuovi minimi a forfait.

L’introduzione del nuovo Regime dei Minimi da parte della Legge di Stabilità (ora affiancato al vecchio sistema forfettario in base a una modifica contenuta nel Milleproroghe), continua ad avere effetto sulle aperture di partite IVA: dopo il boom degli ultimi mesi del 2014, in gennaio si registra un calo vicino al 30%, pur con un discreto numero di nuovi Minimi a forfait. È, almeno in parte, il risultato della “corsa” ad aprire partite IVA degli scorsi mesi di novembre e dicembre 2014, alimentata dalla volontà di potersi iscrivere al vecchio Regime dei minimi.

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Le cifre precise: a gennaio 2015 sono state aperte 56.717 partite IVA, con una flessione del 29,7% rispetto al gennaio 2014. Fra coloro che si sono iscritti a gennaio, i nuovi minimi a forfait sono 10.708. Il confronto con fine 2014: a novembre, c’erano state 38.351 aperture, con un incremento del 15,5% tendenziale, e 11.917 (+84%) di adesioni al vecchio Regime dei Minimi, a dicembre 76.336 aperture, con un boom del 203,4%.

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In pratica, si è verificato un sorta di effetto distorsivo rispetto al normale andamento delle aperture. In base alla norma contenuta nella Legge di Stabilità, il nuovo regime dei Minimi è scattato dal primo gennaio 2015: si tratta, come è noto, di un nuovo sistema a forfait con aliquota al 15%, tetto di ricavi che cambia a seconda delle tipologie di lavoro autonomo (esempi: 40mila euro per i commercianti, 15mila euro per i professionisti), calcolo dell’imponibile applicando un sistema di coefficienti. Ebbene, in base alla legge di Stabilità dal nuovo anno alle partite IVA che chiedevano l’adesione al Regime dei Minimi veniva applicato automaticamente questo nuovo sistema. Potevano però restare nel vecchio regime dei minimi, con aliquota al 5%, coloro che avevano aderito al regime fiscale di vantaggio per imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (articolo 27, commi 1-2 del dl 98/2011). Da qui, il boom di adesioni di fine anno, alimentato da coloro che preferivano il vecchio Regime dei Minimi.

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Ora, lo ricordiamo, è intervenuto il Milleproroghe, che offre alle nuove partite IVe di scegliere fra il vecchio e il nuovo Regime dei MInimi per l’intero 2015. Si tratta di una norma introdotta nel febbraio 2015 e in vigore dal primo marzo, il cui impatto sul mercato si vedrà quindi con i prossimi dati relativi alle aperture 2015.

Proseguendo velocemente con i dati di gennaio, la distribuzione per natura giuridica mostra una quota relativa alle persone fisiche al 71,3%, quella delle società di capitali al 20,5% e quella delle società di persone al 7,5%. La suddivisione su base territoriale: 43,7% al Nord, 21,6% al Centro, 34,6% al Sud ed Isole. Il settore trainante è il commercio, con oltre il 25% delle nuove partite IVA, seguito dalle attività professionali, 12,4%, e da edilizia e agricoltura, poco sotto il 10%. Infine, il 40,3% delle partite IVA è stato avviato da giovani sotto i 35 anni, il 39% da persone fra i 36 e i 50 anni. (Fonte: ministero delle Finanze)