Pmi italiane in rosso: il 77% nel 2008, il 64% nel 2009

di Alessandra Gualtieri

20 Ottobre 2009 10:00

Le indagini Iperion Corporate Finance e Confapi fotografano gli effetti drammatici della crisi sulle Pmi italiane. La Lombardia resta la più virtuosa

Lo aveva già annunciato Confapi ed ora lo confermano anche gli studi Iperion Corporate Finance: le Pmi italiane sono in rosso.

I 3/4 delle sulle piccole e medie aziende italiane (77%) hanno chiuso il 2008 in perdita: un anno nero per 784.830 Pmi, dunque. E per il 2009 il trend si preannuncia poco migliore: 64%.

«La nostra analisi dimostra la situazione di difficoltà delle imprese italiane nella fase che ha preceduto l’acuirsi della crisi finanziaria», ha dichiarato Ludovico Mantovani, partner Iperion Corporate Finance.

Allo stesso tempo però, dallo studio di evince chiaramente che le piccole e medie imprese restano le aziende più flessibili ed in grado di fronteggiare la grave congiuntura economica, tramutatasi quasi in una «opportunità per esplorare nuovi mercati, per innovare e diversificare la produzione».

Lo scenario regionale è tuttavia frammentato: ne esce meglio di tutti la Lombardia, secondo le rilevazioni della società di consulenza finanziaria: in attivo nel 2008 sono state il 18% del totale nazionale (32mila imprese).

Risultati discreti anche per le aziende del Lazio – circa 28.500 imprese, pari al 16% del totale – ed Emilia Romagna, che nel 2008 ha registrato il 13% del totale nazionale di imprese in attivo nel 2008, ossia circa 23mila Pmi.