La creatività non è una qualità che dipende dal patrimonio genetico o un potere trasferito magicamente nell’individuo da un qualche genio della lampada. E’ piuttosto un’abilità che si sviluppa. Ciascuno di noi può imparare ad essere creativo.
E’ il credo di Jonah Lehrer, scrittore e giornalista, autore del libro “Proust era un neuroscienziato”, che sul sito del Wall Street Journal espone i suoi convincimenti e illustra la sua formula in dieci passi per sprigionare la creatività, sintesi delle tesi contenute nella sua ultima fatica letteraria “Imagine: how creativity works”.
“Tutti i grandi artisti e pensatori erano grandi lavoratori” – diceva Nietzsche. Milton Glaser, uno dei maggiori designer e illustratori contemporanei, sulla porta del suo ufficio ha inciso le parole “L’Arte è lavoro”. Ma oltre ad essere il frutto di dura e costante attività il processo creativo deriva anche dalla capacità di spaziare in vari campi senza fossilizzarsi in un ristretto ambito di specializzazione.
Steve Jobs era solito sottolineare questo aspetto che viene confermato dalla ricerca del sociologo Martin Ruef il quale analizzando le relazioni sociali e commerciali di 766 laureati della Stanford Business School diventati imprenditori ha scoperto che la maggiore capacità d’innovazione appartiene agli individui in grado di coltivare esperienze e conoscenze differenti oltre confini limitati.
Molte delle aziende più innovative come Google infatti incoraggiano i loro dipendenti a sviluppare questo tipo di attitudine in modo da creare una interazione tra colleghi in campi estranei al lavoro.
Se questo è il retroterra che bisogna fare per diventare più creativi? E’ bene, sostiene Lehrer, seguire una serie di indicazioni e accorgimenti, dieci per l’esattezza, che possono aiutare a raggiungere l’obiettivo. Qualche esempio?
– Alzarsi all’alba perché quello è il momento più propizio del giorno
– Sognare ad occhi aperti
– Pensare come un bambino
– Lavorare fuori dalla solita postazione, cioè fuori dallo schema abituale
– Vivere all’estero per qualche tempo
– Lavorare circondati di blu, perché questo colore aiuta a lavorare più rilassati e a mettere in relazione i concetti
– I meeting sono una pessima idea.