Brunello Cucinelli: bonus da 6mila euro ai dipendenti

di Andrea Barbieri Carones

28 Novembre 2012 08:00

Lo stilista di moda Brunello Cucinelli annuncia un bonus da 6.385 euro a ciascuno dei 783 dipendenti della sua azienda di moda.

Lo stilista Brunello Cucinelli, noto a livello internazionale per i suoi prodotti in cachemere e per altri beni di lusso legati al settore moda, ha deciso di condividere coi propri dipendenti un ricco bonus da 5 milioni, dando a ciascuno di essi 6.385 euro.

L’imprenditore umbro, che ha iniziato l’attività nel 1978 all’età di 25 anni, ha infatti voluto esprimere la propria gratitudine ai 783 dipendenti dell’azienda dando loro una sorta di premio di fine anno. “Ho voluto dividere 5 milioni di euro con i miei collaboratori che sono cresciuti con noi e hanno lavorato per permettere all’azienda di sbarcare in Borsa“.

Il 27 aprile scorso, infatti, Brunello Cucinelli ha debuttato a Piazza Affari con un incredibile successo visto che le azioni salirono subito del 49,7% con la domanda che fu superiore di 18 volte all’offerta. Questo regalo di Natale, tiene a sottolineare l’imprenditore, non ha nulla a che fare con le recenti polemiche con i sindacati che, a loro detta, trovano degli ostacoli al loro ingresso in azienda. “E’ una cosa cui stavo pensando da tanto tempo” ha detto.

Fatto sta che questo bonus arriva in un momento molto particolare dell’economia italiana, dove molte aziende sono in crisi e dove le perdite e le sofferenze si accumulano mese dopo mese. Non è così invece per questa casa di moda del made in Italy: la scorsa settimana, infatti la maison di Brunello Cucinelli aveva annunciato di aver chiuso i primi 9 mesi del 2012 con un utile netto di 17,037 milioni di euro, con un incremento di 25mila euro rispetto allo stesso periodo del 2011.

I ricavi in crescita del 15,2% fino a quota 220,2 milioni sono frutto di vendite che hanno registrato un aumento su tutti i canali, a iniziare dal monomarca retail (a +43,4%), fino al monomarca wholesale (+36,0%). Molto bene il fatturato proveniente dall’estero, che nel periodo gennaio-settembre è cresciuto del 25,3% arrivando a rappresentare 72,9% del totale contro il 67% nei primi 9 mesi 2011. Meno bene le vendite in Italia, calate del 5,4%.