Pungolare i lavoratori promettendogli una “sorpresa” in busta paga è un metodo che pare molto convincente.
Di certo ciò potrebbe portare alla creazione di una situazione troppo tesa e competitiva, ma, dà sempre i risultati sperati. Secondo l’ultima ricerca annuale Talent & Rewards di Towers Watson, riportata in esclusiva da Affari & Finanza, si sta verificando un avvicinamento delle retribuzioni italiane a quelle europee. Infatti lo stipendio fisso rimane invariato, ma le “variabili” legate al rendimento aumentano.
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Rodolfo Monni, il manager di Towers Watson che ha curato l’indagine relativa all’Italia spiega che «La crisi conta fino a un certo punto. Già dal 2007 abbiamo iniziato a notare un cambiamento di approccio tra le nostre imprese, che è stato rinforzato negli ultimi anni e che, verosimilmente, proseguirà ancora per qualche tempo».
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Questo quadro riguarda principalmente i manager, il cui ral cresce meno rispetto a quello degli impiegati, con un 2,5% in più per i primi e un 3,3% per i secondi. A tal proposito continuo Monni «Se guardiamo in profondità i dati, ci sono rialzi anche importanti per alcuni manager, ma il dato medio è zavorrato dal fatto che solo il 40% di loro ha ricevuto un premio, mentre fino al 2010 la quota si attestava intorno all’80%». La situazione deriva da un lato dalle difficoltà derivanti dalla crisi, che rendono i target più difficilmente raggiungibili, ma un certo peso lo hanno le nuove politiche retributive, più incentrate sulle ricompense variabili.