Non farsi accecare dalle vanity metrics

di Chiara Basciano

14 Agosto 2017 09:00

Misurare il successo della propria azienda attraverso metriche che calcolino i dati concreti.

Per dare vita ad una start up ci sono dei canoni da rispettare e dei calcoli da fare, non basta l’idea, per concretizzarla il lavoro deve essere lungo e meticoloso. In generale si può parlare di business metrics, ma accanto a queste esistono le vanity metrics.

La differenza tra le due  è sostanziale. Le vanity metrics infatti calcolano l’impatto dell’idea, guardando ai numeri riguardanti le utenze mediamente interessate alla nostra start up. Potrebbe quindi trattarsi di valori riguardanti i download, gli utenti registrati o le visualizzazioni delle pagine. Le business metrics da parte loro guardano in maniera più specifica al funzionamento dell’idea e non a quanto potrebbe piacere.

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In questo caso potrebbe quindi trattarsi di valori riguardanti il coinvolgimento degli utenti, calcolandone il numero e la quantità di attività, o anche il tasso di conversione, verificando quanti utenti registrati si trasformano in attivi, oppure semplicemente i ricavi e i profitti ottenuti dalla start up.

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Le vanity metrics non escludono le business metrics, ma senza le seconde le prime non hanno alcun valore e servono solo a gettare fumo negli occhi agli imprenditori alle prime armi, soddisfatti del successo ma poco propensi a guardare ai veri risultati ottenuti.

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