Viaggiare per lavoro aiuta a scoprire nuove realtà culturali e nuove destinazioni, eppure può essere molto faticoso. È questo quello che afferma la maggior parte dei business traveller. A dirlo è il 2013 European Business Traveller Well-Being Study, inchiesta realizzata dalla Global Business Travel Association (GBTA) che ha analizzato priorità e modi di vivere dei viaggiatori.
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Da questa risulta che la fatica non deriva dal viaggio in sè, ma dai ritardi dei voli, che spesso si verificano e dagli orari di partenza scomodi, come la mattina molto presto o la notte. Una delle priorità è quasi per tutti la sicurezza. Ben il 76% dichiara infatti che quello che si aspettano dai propri dirigenti è la massima attenzione nell’organizzazione del viaggio, dal punto di vista della sicurezza.
Elemento collegato a questo è quello di poter rimanere costantemente in contatto con i propri cari durante tutta la trasferta. Molto sentito anche il problema salute. Il 65% si preoccupa infatti di mantenere una dieta sana nonostante gli spostamenti, mentre il 46% non rinuncia alla quotidiana attività fisica.
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Molto attenti ai problemi ambientali, i business traveller dichiarano di scegliere alberghi vicini al luogo di lavoro, possibilmente da raggiungere a piedi, e di riciclare carta, plastica e vetro anche in viaggio. L’inchiesta ha intervistato 675 business traveller di dieci paesi europei (Italia, Francia, Germania, UK, Belgio, Olanda e paesi scandinavi) mettendo in evidenza una notevole unità di pensiero.