I segreti del leader

di Chiara Basciano

23 Ottobre 2013 11:00

Da una ricerca escono fuori i tratti che caratterizzano i leader in ogni parte del mondo

Il sondaggio condotto da Page Executive – Brand di PageGroup specializzato nel recruitment di figure Executive – su quaranta senior executive di tutto il mondo, con posizioni di leadership è riuscito a ritrarre il leader ideale.

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Sono sette i tratti distintivi che si sono rintracciati in tutti gli intervistati e che ogni leader dovrebbe possedere. Prima di tutto il leader deve avere una visione globale dell’azienda e del percorso che dovrà percorrere nei prossimi cinque anni, e, cosa ancora più difficile, deve essere capace di coinvolgere i dipendenti, rendendo la sua visione condivisa. Non può mancare la capacità di tenere unito il team, soprattutto in aziende molto grandi e con una forte delocalizzazione. Il leader ideale deve essere “agile” nel senso di facilità di movimento, in modo da conoscere i mercati stranieri.

È necessaria una forte empatia con i dipendenti, il leader, infatti, non dovrebbe essere mai percepito come il capo, ma come uno della squadra. Rimarrà di certo inditero il leader che non è capace di essere trasversale, valore fondamentale per poter agire in diversi settori dell’azienda. Deve poi saper gestire l’immagine dell’azienda, favorendo trasparenza e correttezza, per questo deve saper gestire la comunicazione digitale. Ultimo lato fondamentale è l’interazione, intesa come capacità di identificare nuove opportunità e di giusta ripartizione delle responsabilità.

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Riguardo al tema dell’indagine Maximilian Redolfi, Director di Page Executive, dice «Oggi essere leader non può più significare semplicemente dare ordini ai propri sottoposti. Il vero talento di un leader è quello di saper gestire al meglio le sinergie del team, valorizzando il singolo componente per ottenere un risultato finale più che soddisfacente – spiega Maximilian Redolfi – Director di Page Executive. Anche le doti personali del leader devono conformarsi alla contemporaneità, che è fatta di mobilità geografica ed elasticità mentale, di innovazione digitale, ma soprattutto di empatia tra individui, elemento quest’ultimo che proprio a livello di leadership non va dimenticato».