Ansia e preoccupazione possono stimolare la mente, potenziando le capacità linguistiche e verbali. In altre parole, l’intelligenza si basa anche sulla tempra individuale caratterizzata da apprensione e agitazione, mentre alberga meno in coloro che vivono più serenamente tenendo a bada stati d’animo negativi.
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Lo sostiene uno studio condotto dalla Lakehead University, che effettuando alcuni test su un campione di studenti mostra come l’ansia e la tendenza a rimuginare sul passato favoriscano lo sviluppo di facoltà intellettive particolari, legate soprattutto alla capacità di esprimersi con le parole sia a livello verbale sia scritto.
Gli studiosi ritengono, infatti, che le persone dotate di particolare eloquenza siano solite trascorrere più tempo analizzando gli eventi, anche passati, mentre chi ha minori doti oratorie tende a vivere più nel presente e non ha bisogno di guardasi indietro.
Un modo di gestire le proprie emozioni che porterebbe a una maggiore attenzione verso i rischi e i pericoli, soprattutto grazie alla capacità di analizzare il passato e trovare spunti positivi per affrontare il futuro. Come affermano i ricercatori:
«È possibile che gli individui più dotati dal punto di vista verbale siano in grado di prendere in considerazione eventi passati e futuri in maggior dettaglio, portando a più intenso livello di preoccupazione e a un maggiore rimuginare.»
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