Sicurezza e umiltà per presentarsi al meglio

di Chiara Basciano

25 Febbraio 2015 13:00

Mostrarsi preparati ma mai spocchiosi, la base di un colloquio ottimale

Spontaneità, precisione e sicurezza sono tre delle caratteristiche apprezzate dagli head hunter. Sono molti i consigli che arrivano in questa direzione  ma tutti gli esperti continuano a battere sugli stessi  tasti. Il colloquio infatti è fatto di piccole strategie che possono aiutare a superare la selezione.

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Mai arrivare impreparati, bisogna conoscere tutto dell’azienda e di chi avrà il compito di selezionarci, in questo modo si possono anche azzardare domande, mostrandosi attenti ed informati. Inoltre le parole scritte sul curriculum spesso non bastano e hanno bisogno di essere raccontate per prendere vita, mostrandosi però sempre umili. Qualche dettaglio in più ce lo dà Roberto D’Incau, head hunter e coach, Lang&Partners che sconsiglia di utilizzare troppe parole in inglese che si ritorcono contro l’intervistato, facendolo apparire troppo provinciale nella sua voglia di mostrarsi all’avanguardia.

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Daniela Garbelli, CEO Sintex avverte di non parlare male di un eventuale incarico che si sta ricoprendo al momento. Infatti chi seleziona parte dal presupposto che chi parla male di qualcosa lo farà anche per le altre cose. Si può mostrare di non essere contenti di quello che si sta facendo, ma imputandolo solo alla propria voglia di fare carriera.

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Inoltre una volta passato il primo step non bisogna mai insistere, a volte la selezione è molto lunga e farsi vivi con telefonate o mail può indisporre i selezionatori, bisogna avere la pazienza di aspettare ed essere soddisfatti di ciò che si è fatto. Tanto non si torna indietro!