Svegliarsi con tutta calma, sorseggiare il caffè e fare colazione o prendere come prima cosa in mano lo smartphone? Sono due scuole di pensiero che tendono a gestire il lavoro in maniera diversa. In generale l’italiano si mostra più propenso a seguire la prima strada, indicando come favorito un orario di lavoro più classico, dalle 9 alle 17.
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Eppure la ricerca svolta da Regus indica come a livello globale la percentuale di chi si ritiene maggiormente produttivo nelle prime ore del mattino arrivi a 45%, scendendo a 35% in Italia e salendo a 50% in Spagna.
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Tutti d’accordo invece nel ritenere sfavorevoli le ore serali per svolgere il lavoro, con l’eccezione della Germania per cui il 22% dei manager intervistati ritiene quelle ore particolarmente produttive. La ricerca inoltre ha analizzato i tempi di concentrazione scoprendo che il lasso di tempo massimo viene comunemente ritenuto di tre ore. Nel dettaglio la media globale raggiunge circa il 70% entro le tre ore ed è abbastanza omogenea tra i vari paesi, mentre solo un 30% dichiara di riuscire a rimanere concentrato sul lavoro senza interrompersi oltre le tre ore.
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Infine si riconfermano essenziali i momenti di pausa, come più volte sottolineato. Che si tratti di pausa caffè – che piace particolarmente agli italiani- , di chiacchiere tra colleghi o di brevi passeggiate non è importante, l’essenziale è staccare per poi riprendere il lavoro a mente più lucida.