Selezione: quanto conta il giudizio del candidato?

di Teresa Barone

26 Maggio 2015 10:00

In fase di selezione del personale le impressioni e la percezione dell?azienda da parte del candidato fa la differenza: ecco perché.

Nel processo di selezione del personale è sempre l’azienda che assume a condurre il gioco, valutando e rifiutando le candidature per trovare la risorsa più adatta a ricoprire un determinato ruolo. Cercare di migliorare l’esperienza di un candidato, tuttavia, può davvero portare benefici ai datori di lavoro.

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Secondo una ricerca promossa da CarrerBuilder, infatti, l’immagine aziendale percepita dai candidati durante la selezione è determinate, tanto che più del 75% degli intervistati ha ammesso che avrebbe accettato uno stipendio inferiore a quello proposto se il datore di lavoro avesse soddisfatto le aspettative, impegnandosi di più nell’offrire un’immagine professionale e positiva.

Le aziende, quindi, dovrebbero capire che l’esperienza candidato fa realmente la differenza, mentre secondo l’indagine oltre l’80% dei datori di lavoro ritiene che un giudizio poco positivo ottenuto durante un processo di selezione non abbia alcun impatto negativo sull’azienda stessa.

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Per ovviare a questo inconveniente potrebbe essere sufficiente migliorare la comunicazione con i candidati, anche in caso di esito negativo del percorso di recruiting. Se i candidati si aspettano di essere aggiornati fino all’esito finale, la maggior parte dei datori di lavoro non ritengono necessaria questa pratica.