La gestione delle risorse umane sta vivendo una nuova stagione grazie all’apporto tecnologico. Come sottolineato da uno studio dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, anche se le imprese hanno recepito la necessità di evolvere dalla pura amministrazione dei dipendenti, solo il 12% del panel coinvolto vede l’HR in ottica strategica: per il 42% degli intervistati l’HR ha infatti ancora una componente amministrativa preponderante.
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Per questo gioca un ruolo centrale la tecnologia, che, tramite applicazioni HR che migliorano i processi, responsabilizzano il personale, facilitano il passaggio di informazioni e rendono flessibili le procedure. Un esempio su tutti è Hunext, che sviluppa software per l’organizzazione delle Risorse Umane, si occupa di elaborazione paghe in outsourcing e consulenza del lavoro.
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Il compito di tali software è semplificare il lavoro dell’ufficio risorse umane e dei responsabili, velocizzare le comunicazioni interne, permettere lo studio dei dati per anticipare possibili criticità, incentivare la professionalità, e verificare il raggiungimento degli obiettivi.
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Per questo, come sottolineato proprio da Hunext “Le risorse umane diventano asset strategico quando sono data driven: ecco dunque che l’introduzione di gestionali HR permette di valutare potenzialità e competenze dei dipendenti per guidare il team verso la crescita aziendale. Modernizzare e ripensare il people management ha un valore doppio: è positivo per il business ed è positivo per il dipendente: saper valorizzare e coinvolgere i dipendenti può fare la differenza nello scenario competitivo”.