Fumo in azienda e responsabilità del capo

di Teresa Barone

17 Novembre 2015 10:00

La guida Inail per fornire ai datori di lavoro gli strumenti giusti per sensibilizzare sui danni del fumo.

Il fumo nuoce gravemente alla salute, in qualsiasi luogo si pratichi questo vizio molto comune. Se è certamente vietato fumare nei luoghi di lavoro, è anche doveroso da parte dei datori di lavoro informare e sensibilizzare i dipendenti riguardo le conseguenze causate dal fumo.

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Lo sostiene a gran voce l’Inail, che ha pubblicato una guida inerente proprio “La gestione del fumo in azienda”, destinata ai “boss” che dovrebbero rappresentare modelli positivi e promuovere la salute della forza lavoro. Esistono alcune aziende, come ricorda l’Istituto, che hanno promosso iniziative mirate ad aiutare i dipendenti fumatori ad abbandonare questo vizio con il contributo aziendale.

Come leggiamo sulla guida:

«Il progetto di promozione della salute, oltre al rispetto della normativa sul posto di lavoro per la tutela dei non fumatori, si prefigge anche l’intento di aiutare i fumatori presenti in azienda a smettere, coinvolgendo il Medico Competente (ove previsto dalla normativa vigente), le AUSL, i centri territoriali antifumo, il personale, sanitario e non, che possa essere di aiuto e supporto al fumatore che decida di smettere. La politica aziendale deve essere strutturata in modo da fornire adeguata informazione ai lavoratori, sostegno costante e indicazioni sui soggetti e le strutture cui rivolgersi.»

È sempre l’Inail a mettere in evidenza come esista un legame tra l pratica del vizio del fumo e il rischio di infortuni sul lavoro, ricordando anche le possibili sanzioni alle quali si va incontro se non si rispettano i divieti imposti dalla legge (multe fino a 275 euro per i dipendenti e fino a 2.200 euro per i datori di lavoro).

=> Leggi la guida Inail sulla gestione del fumo in azienda