Il fumo nuoce gravemente alla salute, in qualsiasi luogo si pratichi questo vizio molto comune. Se è certamente vietato fumare nei luoghi di lavoro, è anche doveroso da parte dei datori di lavoro informare e sensibilizzare i dipendenti riguardo le conseguenze causate dal fumo.
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Lo sostiene a gran voce l’Inail, che ha pubblicato una guida inerente proprio “La gestione del fumo in azienda”, destinata ai “boss” che dovrebbero rappresentare modelli positivi e promuovere la salute della forza lavoro. Esistono alcune aziende, come ricorda l’Istituto, che hanno promosso iniziative mirate ad aiutare i dipendenti fumatori ad abbandonare questo vizio con il contributo aziendale.
Come leggiamo sulla guida:
«Il progetto di promozione della salute, oltre al rispetto della normativa sul posto di lavoro per la tutela dei non fumatori, si prefigge anche l’intento di aiutare i fumatori presenti in azienda a smettere, coinvolgendo il Medico Competente (ove previsto dalla normativa vigente), le AUSL, i centri territoriali antifumo, il personale, sanitario e non, che possa essere di aiuto e supporto al fumatore che decida di smettere. La politica aziendale deve essere strutturata in modo da fornire adeguata informazione ai lavoratori, sostegno costante e indicazioni sui soggetti e le strutture cui rivolgersi.»
È sempre l’Inail a mettere in evidenza come esista un legame tra l pratica del vizio del fumo e il rischio di infortuni sul lavoro, ricordando anche le possibili sanzioni alle quali si va incontro se non si rispettano i divieti imposti dalla legge (multe fino a 275 euro per i dipendenti e fino a 2.200 euro per i datori di lavoro).
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