La quantità di informazioni a cui accediamo ogni giorno è molto grande e questo è un bene, a meno che ciò non porti a creare confusione, rendendoci improduttivi. Essere bombardati continuamente da dati e immagini rischia infatti di far perdere il controllo su ciò che sappiamo e possiamo fare.
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Il rischio di avere un sovraffollamento di informazioni è reale ma è possibile combatterlo. Prima di tutto è importante non sopravvalutare il multitasking. Ben venga la capacità di passare da un compito all’altro nel caso in cui ci sia la necessità di portare a termine qualcosa, ma esso non può essere un modo di lavorare quotidiano. In generale è bene essere concentrati su un solo compito, in modo da sviluppare la parte cognitiva in maniera adeguata.
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Certamente essere bombardati da stimoli continui, avere le mail sempre sott’occhio, il telefono che squille e le chat attive non aiuta certo a concentrarsi. Il lavoro invece ha bisogno di essere elaborato in maniera profonda e bisogna imparare a staccare le diverse fonti di comunicazione per fare una cosa per volta. Il biologo James G. Miller già molti anni fa individuava il modo migliore per combattere l’affollamento di informazioni. Prima di tutto consiglia di lasciare perdere qualcosa, di non fare attenzione a tutti i dati ma di individuare solo quelli pertinenti al nostro lavoro, inoltre consiglia di spalmare le informazioni su diverse persone, in modo che ognuno possa approfondire una argomento diverso.
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La tecnologia può essere un buon alleato, automatizzando alcuni processi e concentrandosi solo su quelli che richiedono ragionamenti più approfonditi.
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