I fringe benefits come strumento di fidelizzazione

di Anna Fabi

Pubblicato 23 Settembre 2009
Aggiornato 2 Ottobre 2018 12:47

I fringe benefits non sono altro che compensi che si aggiungono alla normale retribuzione del dipendente. Seppure possono essere corrisposti a tutti i lavoratori, le qualifiche medio-alte sono quelle che ne beneficiano maggiormente

In un modo competitivo come quello attuale, le persone rappresentano una delle risorse più importanti per le aziende. Trovare e conservare personale di talento non è semplice. Uno degli strumenti maggiormente utilizzati dalle imprese per fidelizzare le figure professionali considerate particolarmente strategiche è rappresentato dai cosiddetti fringe benefits.

L’espressione, che letteralmente significa benefici marginali, è utilizzata per indicare i compensi in natura che vengono accordati dal datore di lavoro al dipendente in base a quanto previsto dal contratto collettivo o da quello individuale. Tali compensi si aggiungono a quella che è la normale retribuzione in denaro in modo da premiare e appagare il dipendente, da fidelizzarlo e da ridurre le sue spese.

Seppure i fringe benefits, in linea teorica, possono essere previsti a favore di tutte le categorie di dipendenti, sono soprattutto le qualifiche medio-alte (amministratori dell’azienda, dirigenti, direttori, manager e quadri) che ne beneficiano maggiormente.

I tipi di benefits accordati a queste figure professionali sono tanti e si va da quelli più tradizionali (come auto aziendale, ticket restaurant, cellulare, computer portatile, alloggio concesso in locazione o in comodato o in uso, prestiti agevolati, servizi di trasporto ferroviario, polizze assicurative, stock options ovvero diritti di opzione su future emissioni azionarie, viaggi, abbonamenti a riviste, tessere di circoli ricreativi o sportivi) a forme estremamente più innovative come asili nido per i propri figli, visite mediche, consulenze di commercialisti e avvocati.

In un periodo di crisi come quello attuale, più che a una riduzione dei fringe benefits accordati ai dirigenti, ed eventualmente agli altri dipendenti, si assiste ad una loro maggiore razionalizzazione da parte delle aziende. A farne le spese sono stati soprattutto i fringe benefits di natura finanziaria come le stock option, ma anche i più classici come telefoni aziendali, cellulari e portatili, mentre le aziende si sono inventate dei nuovi benefits in grado di appagare maggiormente le esigenze dei nuovi manager.

Il tempo sembra essere un bene molto prezioso per tutti: ecco allora che qualcuno ha pensato ad una serie di benefits da offrire che consistono in servizi volti ad evitare inutili perdite di tempo come pagare le bollette, accompagnare i bambini a scuola, e così via.

Per fidelizzare i dirigenti più giovani si è pensato anche a corsi di formazione e masters che sono utili al lavoratore per accrescere la propria professionalità e le proprie competenze e anche all’azienda che riesce così, in un sol colpo, a formare il proprio personale e al tempo stesso a tenerlo legato a sé.