Per i manager la carriera viene prima dei soldi

di Paolo Iasevoli

15 Dicembre 2010 09:00

Lo dice una ricerca specializzata di Robert Half International

L’entità dello stipendio è fondamentale, ma per i manager italiani la retribuzione ha comunque un’importanza inferiore rispetto alla solidità dell’azienda per la quale lavorano e alla possibilità di crescere professionalmente.

È quanto si evince da una recente ricerca condotta da Robert Half International, società statunitense fondata nel 1948 e specializzata nel recruiting di professionisti. In Italia la società ha quattro sedi: a Milano, Torino, Genova e Roma. La ricerca è stata realizzata da Robert Half International basandosi su un panel di 2.400 impiegati e manager, tra cui 205 italiani. Ai componenti del panel è stata posta la domanda: «Qual è l’elemento più importante per la scelta del lavoro?».

Il 35% degli intervistati ha indicato come elemento di maggiore importanza la presenza di reali opportunità di avanzamento professionale, il 24% la retribuzione, il 17% la qualifica proposta. Un buon 13%, poi, ha messo al primo posto la stabilità dell’azienda, mentre soltanto il 4% ha indicato come primo criterio di scelta il brand e la reputazione dell’azienda. Un altro 4% ha indicato un ambiente di lavoro multiculturale.

L’analisi del campione in base all’età, evidenzia invece che i giovani sono generalmente più propensi a monetizzare: Il 27% dei nati dopo il 1979 mettono infatti al primo posto lo stipendio rispetto alla carriera, contro il 18% dei nati tra il 1946 e il 1964. La tendenza a puntare maggiormente su un’alta retribuzione è soprattutto maschile. La pensano in questo modo il 32% degli uomini sotto ai trent’anni, mentre il 24% di essi danno priorità alla possibilità di carriera. Se si prende però in considerazione la parte femminile del campione preso in analisi da Robert Half International, la situazione risulta ribaltata: il 35% delle donne intervistate pensa che sia più importante la carriera, mentre il 23% lo stipendio, dato che scende ulteriormente se si considera il campione femminile nella fascia di età che va dalle nate nel 1946 fino alle nate nel 1964. In questo caso, lo stipendio è il dato più importante solo per il 10% delle intervistate.

«Pensare alla carriera in termini di visione di lungo termine della propria attività professionale è un segno di maturità», ha dichiarato Carlo Caporale, Associate director di Robert Half «Del resto, la nostra esperienza ci dice che  il livello di soddisfazione legato alla retribuzione è di breve durata, mentre la qualità del lavoro e la crescita professionale sono fondamentali per mantenere interesse e motivazione nel lungo periodo», ha spiegato Caporale.