Sono in calo gli investimenti statali destinati alle opere pubbliche e alle infrastrutture, come evidenziato in un’indagine effettuata da Uniontrasporti e resa nota da Unioncamere dopo aver interpellato 800 imprenditori le cui aziende fanno parte di alcune camere di commercio italiane.
Dopo aver evidenziato che l’asse stradale pedemontano piemontese-lombardo-veneto è al primo posto tra le 10 priorità infrastrutturali indicate, lo studio si è concentrato anche – come spiega il comunicato di Unioncamere – “sulla percezione dell’importanza delle infrastrutture presso la comunità economica e imprenditoriale rappresentata all’interno delle Camere di commercio e sull’identificazione, da parte di chi quotidianamente si confronta con il mercato e con i problemi degli operatori economici, delle principali criticità infrastrutturali di cui soffre l’Italia”.
Nel comunicato, che presenta i maggiori risultati dell’indagine, viene evidenziato che tra il 2008 ed il 2011 “gli investimenti per opere pubbliche si sono ridotti del 24% in valori costanti (percentuale che diventa del 27% se si considera la sola PA). E, stando ai dati disponibili ad ottobre 2011 – si legge – gli investimenti della Pubblica Amministrazione sono destinati a ridursi ancora in misura pesante nei prossimi anni: le stime ufficiali del ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornate a settembre 2011, parlano di una riduzione degli investimenti della PA del -18% in valori correnti nel 2012 e poi una ulteriore riduzione del 5,8% nel 2013″.
Questi dati non fanno altro che confermare che senza il Partenariato Pubblico-Privato “lo scenario delle opere pubbliche dei prossimi anni sarà caratterizzato da una profonda ulteriore contrazione della spesa che colpirà in particolare gli Enti Locali. Il mercato del PPP, in base ai dati disponibili dell’Osservatorio Nazionale del Partenariato Pubblico-Privato, nel periodo 2002-2011 cresce e si afferma. Tra gennaio 2002 e dicembre 2011- si legge nel comunicato – sono state indette 13.382 gare di PPP e il valore complessivo del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, si attesta a quota 67 miliardi. Si è passati da 339 gare per un ammontare di 1,4 miliardi del 2002 a oltre 2.800 gare per 14 miliardi nel 2011”.