Il settore delle costruzioni registra un forte calo in Italia nel 2012. Lo certifica l’Istat che in una nota indica che nella media dei primi 2 mesi dell’anno la produzione è diminuita del 17,1% rispetto allo stesso periodo del 2011.
A febbraio 2012 i dati indicano addirittura un crollo del 20,3% in confronto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo l’indice corretto (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2011). Allo stesso tempo in base alle previsioni Censis, l’applicazione dell’Imu potrebbe portare ad una svalorizzazione del 20% del prezzo delle case a fine anno.
Tra gennaio e febbraio 2012 la produzione è scesa del 9,9% mentre nella media del trimestre dicembre-febbraio la variazione negativa è del 6,3% rispetto ai precedenti 3 mesi. Inoltre, nella media dei primi 2 mesi dell’anno la produzione è diminuita del 14,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’indice mensile di produzione nelle costruzioni (IPC) comprende l’attività delle costruzioni riferita sia alla produzione di nuovi fabbricati sia alla manutenzione.
La crisi della produzione nel settore dell’edilizia colpisce tutta l’Europa secondo le statistiche di Eurostat: meno 7,1% nell’area Euro e meno 3,7% nei 27 paesi dell’Unione europea. A febbraio 2012 il maggiore decremento è stato osservato in Germania (-17.1%), Slovenia (-10.3%), Italia (-9.9%) e Ungheria (-7.2%), mentre Regno Unito (+5.7%) e Romania (+1.7%) hanno segnato un andamento positivo.
Su base annua, in base ai dati disponibili, il settore delle costruzioni tra gli Stati membri registra un sensibile calo in Slovenia (-27.5%), Italia (-23.0%) e Germania (-21.4%), con un incremento invece per Polonia (+13.4%), Romania (+5.2%) and Svezia (+3.6%).