Italiani sempre più poveri secondo i dati Istat. Da quanto rilevato infatti a soffrire sono sia le famiglie che le imprese, con una diminuzione del potere d’acquisto, nel primo trimestre del 2014, dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
I dati indicano che la spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, è aumentata dello 0,2% nei confronti sia del trimestre precedente, sia del corrispondente periodo del 2013. Risulta inoltre che la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 39,2%, è diminuita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente mentre ha segnato un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2013 e il tasso di investimento delle società non finanziarie è sceso al 19,3%, segnando una diminuzione di 0,3 punti percentuali sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del corrispondente periodo del 2013.
In questo panorama appare evidente che la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è in diminuzione, in particolare di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In generale quindi si nota un calo di investimenti, profitti e potere d’acquisto paralizzando ancora la situazione economica.
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Scende anche la pressione fiscale nello stesso periodo dell’anno risultando pari al 38,5%, quindi inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si ricorda comunque che l’andamento di solito è crescente durante i 12 mesi dell’anno, per toccare i massimi nel quarto trimestre, quando si concentrano le scadenze dei diversi pagamenti.