Decontribuzione Sud per tutti: ma l’INPS è ancora bloccata

di Alessandra Gualtieri

15 Febbraio 2021 09:30

In ritardo la decontribuzione al Sud prevista dalla Legge di Bilancio 2021: all'INPS manca il nulla osta per partire, in quanto aiuto di Stato.

Dall’INPS nessun errore sull’attivazione della decontribuzione al Sud ma soltanto il rispetto delle necessarie procedure europee: è questo il messaggio dell’Istituto di Previdenza con cui si motiva il ritardo accumulato per l’avvio della misura prorogata fino al 2029 dalla Legge di Bilancio. Lo sgravio sui contributi dei datori di lavoro nel Mezzogiorno (per tutti i lavoratori, per vecchi e nuovi assunti, imprese e non, ad esclusione soltanto del lavoro agricolo e domestico) non appena sarà emanato l’apposito osta ministeriale, a sua volta legato al placet della Commissione Europea. Tale beneficio, infatti, si configura come un aiuto di Stato e come tale richiede una specifica approvazione, con deroga rispetto alla normativa UE in materia.

=> Decontribuzione Sud per tutti: istruzioni online

Le regioni interessate (con riferimento all’unità operativa presso cui sono denunciati in Uniemens i lavoratori delle PMI del Sud o comunque dei datori di lavoro che aspirano al beneficio) alla nuova fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. L’esenzione è pari al 30% dei contributi previdenziali e assistenziali (con esclusione dei premi INAIL) a carico dei datori di lavoro privati, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente dal 2021 al 2025, per ridursi al 20% per il biennio 2026-2027 fino a stabilizzarsi nella misura del 10% per il 2028-2029.

Introdotta dal Decreto Agosto (articolo 27 del DL 104/2020, convertito dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126) e illustrata dalla Circolare INPS 122/2020 (che ne ha riassunto requisiti, regole e istruzioni per i flussi Uniemens), la misura “Decontribuzione Sud” è stata inizialmente riconosciuta da ottobre a dicembre 2020 ma poi estesa dalla Manovra 2021 per tutti i rapporti di lavoro dipendente nel settore privato con DURC regolare.

Però non è mai partita nel nuovo anno. E per rispondere alle richieste dei datori di lavori, l’INPS ha emanato una breve nota per motivare il ritardo nell’avvio del beneficio contributivo, per i quali è propedeutico il passaggio sopra descritto.

Ricordiamo anche che per la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno il Recovery Plan italiano ha stanziato 4 miliardi di euro in risorse REACT-EU.