Mia moglie ha versato contributi da artigiana per 15 anni. Nel 1998 ha chiuso l’attività e adesso ha 53 anni. Non volendo perdere i contributi, esiste un minimo di versamenti che, al raggiungimento dell’eta pensionabile, le permettano di usufruire di una piccola pensione?
Per ottenere la pensione di vecchiaia ci vuole un’anzianità contributiva minima di 20 anni. È possibile che possa raggiungerla attraverso il versamento dei contributi volontari, possibilità prevista per i disoccupati che vogliono integrare contributi silenti (ossia quei versamenti accumulati in una singola gestione previdenziale che però, da soli, non bastano a maturare il diritto ad una pensione autonoma) per ottenere un diritto a pensione.
Per versare i contributi volontari occorre l’autorizzazione con questi requisiti:
- almeno 5 anni di contributi (260 settimanali per i lavoratori dipendenti e domestici; 60 mensili per gli autonomi; 465 giornalieri per i lavoratori agricoli e 310 per le lavoratrici agricole);
- almeno 3 anni di contribuzione nei 5 che precedono la presentazione della domanda (tale requisito si perfeziona se sussistono 36 contributi mensili per gli autonomi, 279 giornalieri per i lavoratori agricoli, 186 giornalieri per le lavoratrici).
La domanda di autorizzazione ai contributi volontari si presenta all’INPS: magari prima si faccia calcolare la pensione che riuscirebbe a maturare, in modo da aver un’idea di quello che maggiormente le conviene. Le regole per il calcolo del costo dell’onere contributivo sono diverse a seconda del soggetto assicurato.
Risposta di Barbara Weisz
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