Residenza e domicilio: cosa cambia ai fini legali e fiscali

di Anna Fabi

31 Maggio 2022 07:23

Residenza e domicilio, anche fiscale, temporaneo e da ospite: qual è la differenza e il significato? Ecco come funziona, definizioni e casi particolari.

Domicilio e residenza possono essere confusi ma esistono  importanti, differenze. I dubbi possono essere tanti. Ai fini fiscali o previdenziali, ad esempio, ci si può chiedere cosa comporta avere il domicilio diverso dalla residenza? E cosa fare per dichiarare il domicilio? O ancora: dove e in quali casi va dichiarato?

Vediamo dunque quali sono e anche a cosa servono, nonché quando bisogna utilizzare l’uno e quando l’altro.

Domicilio: come funziona e si dimostra?

Per prima cosa, si deve partire dalla definizione di legge. Il domicilio di una persona, nel diritto privato italiano (articolo 43, primo comma c.c.), viene infatti definito come:

il luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi [14 Cost., artt. 45 e 46 c.c.].

Per quanto riguarda gli interessi, questi si intendono non solo di natura economica, ma anche personale, sociale e politica. In alcuni casi possono essere eletti dei “domicili speciali” qualora si tratti di episodi singoli e isolati che poi si concludono.

Come eleggere il domicilio temporaneo?

Il domicilio temporaneo si può autocertificare senza bisogno di registrazioni specifiche all’Anagrafe (molti Comuni rendono disponibile sul proprio sito online uno specifico modulo che può scaricare e compilare) e non ci sono limiti temporali alla sua durata. Diverso è il caso della residenza temporanea, che dura un anno e si deve richiedere al Comune.

Come si attiva il domicili digitale?

Per attivare un domicilio digitale riconosciuto presso l’Amministrazione Finanziaria ai fini delle comunicazioni, è necessario dotarsi di una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC).

Cosa si intende con residenza

La residenza, secondo il diritto italiano (art. 43, II comma c.c.), è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Quindi, non quella occasionale o limitata ad alcuni periodi dell’anno, ma la casa dove si abita in maniera continua.

  1. Per quanto riguarda la residenza anagrafica, questa non coincide necessariamente con l’abitazione dichiarata come prima casa, tuttavia la residenza può essere solo una e riferita a un solo Comune, ai fini dell’iscrizione alle liste elettorali e di tutti gli altri benefici fiscali e legali cui hanno diritto i residenti di una determinata località.
  2. Per quanto concerne la residenza fiscale, questa si acquisisce se il contribuente è iscritto all’Anagrafe della popolazione residente o ha residenza o domicilio in Italia per più di 183 giorni all’anno. La residenza fiscale è importante per il calcolo delle imposte sui redditi e per la definizione dell’IVA.

=> Come ottenere la residenza da ospite

Come dichiarare la residenza anagrafica

L’indirizzo di residenza deve essere comunicato all’ufficio Anagrafe del Comune nel quale ci si appresta a risiedere. Molti comuni italiani permettono di effettuare parte di questo adempimento online , scaricando l’autocertificazione o i documenti da inviare, per raccomandata o PEC. Bisogna dunque distinguere tra autocertificazione di residenza e di domicilio.

Quanto ci vuole per il cambio di residenza?

I tempi cambiano a seconda che ci si sposti da un Comune all’altro oppure nell’mbito dello stesso Comune. In quest’ultimo caso, bastano di norma circa 48 ore.

Da quando è effettivo il cambio di residenza?

Il cambio di residenza ha effetti giuridici a partire dalla data di presentazione della dichiarazione. Di norma, entro due giorni avviene anche l’iscrizione del richiedente nell’Anagrafe dei residenti così da ottenere sia il certificato di residenza sia lo stato di famiglia.

Che differenza c’è tra domicilio e residenza

In pratica, mentre la residenza indica il luogo in cui si esplica la vita privata della persona, il domicilio è il luogo in cui si svolge la vita professionale, ma non necessariamente residenza e domicilio devono essere luoghi distinti, anche se è possibile eleggere domicilio in un luogo differente da quello di residenza.

Cosa comporta avere un domicilio diverso dalla residenza?

Dal punto di vista giuridico, dunque, la residenza è diversa dal domicilio perché la prima ha a che fare con l’abitare e la seconda con la sede di affari e interessi.

  • Al domicilio vengono solitamente inoltrate le comunicazioni di lavoro, si apre una tutela, si apre una successione a causa di morte, viene dichiarato il fallimento dell’imprenditore.
  • Nel Comune di residenza si sceglie il medico di famiglia, si vota, si effettuano le pratiche per il matrimonio e si presentano le richieste dei certificati anagrafici.