Assolombarda: il Codice Italiano dei Pagamenti tra imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 28 Maggio 2014
Aggiornato 4 Giugno 2014 09:27

Le aziende che aderiscono si impegnano a pagare i fornitori in tempi certi e prestabiliti, e possono utilizzare un marchio di affidabilità in questo senso: regole e obiettivi del progetto, vantaggi per le PMI.

Essendo l’Italia è il peggior pagatore d’Europa in termini di trasnazioni commerciali tra imprese private oltre che dalla PA, Assolombarda ha lanciato un Codice italiano dei pagamenti responsabili, sull’esempio del Prompt Payment Code britannico. Di cosa si tratta? Di un impegno che le aziende aderenti prendono nel pagare i fornitori nei tempi pattuiti: non viene imposta una scadenza standard uguale per tutti ma iol semplice rispetto degli accordi contrattuali fra cliente e fornitore. Un tempo “congruo” di pagamento dovrebbe comunque essere compreso tra 30 e 90 giorni, un suggerimento elastico (invece in Gran Bretagna vige l’obbligo dei 30 giorni).

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Fino a questo momento hanno aderito una quarantina di grosse 40 aziende o enti (BNL, Banca Sistema, Bocconi, Cisco, HP, Eni, Mapei, Mediaset, Regione Lombardia, Unicredit, Vodafone…), ma l’obiettivo del Codice è quello di aiutare le PMI che, come spiega il Presidente Piccola Impresa di Assolombarda Alvise Biffi, si trovano spesso a:

«fare da banca ai propri clienti senza nessuna protezione né vantaggio rispetto al credito vantato», mentre con tempi certi «si possono smobilizzare crediti importanti che automaticamente si trasformano in investimenti per ilrilancio delle piccole e medie imprese».

Codice Pagamenti: sito e comitato

Assolombarda ha attivato un sito web con le regole, le modalità di adesione e l’indicazione delle imprese che si sono già impegnate a pagare nei tempi pattuiti. E’ stato poi istituito un Comitato Codice Pagamenti, con il compito di diffondere il Codice presso le aziende, validare le domande di adesione, valutare le segnalazioni di difformità da parte degli aderenti e verificare periodicamente la permanenza dei requisiti necessari per l’adesione. L’adesione al Codice comporta, oltre alla puntualità dei pagamenti, una serie di buone pratiche di chiarezza e trasparenza, dando ai fornitori istruzioni chiare e facilmente accessibili sulle procedure di pagamento, garantendo strumenti per trattare reclami o dispute, avvertendo tempestivamente nel caso in cui si verifichino ritardi, che vanno motivati.

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Un’impresa che aderisce all’iniziativa ha la possibilità di utilizzare il relativo marchio su tutti i documenti aziendali e comunicare così all’esterno di essere responsabile in materia di pratiche di pagamento. Se viceversa un’impresa aderisce e poi non rispetta i tempi, verrà esclusa dal Codice e non potrà più utilizzare il marchio. Spiegano Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda e Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda per Credito, Finanza e Fisco:

«La sfida è fare di questo strumento un modello di comportamento etico, un codice nazionale di autodisciplina nei pagamenti tra le imprese nel settore privato», affinchè la diffusione di pratiche virtuose su questo fronte «possa aiutare le aziende italiane a migliorare la loro reputazione nei mercati nazionali e internazionali rafforzandone, al tempo stesso, la competitività».

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Come aderire

La domanda si presenta utilizzando l’apposito modulo indicando le informazioni di base sull’azienda (ragione sociale, indirizzo, legale rappresentante, riferimenti), i dati di bilancio (fatturato, importo acquisti e debiti verso i fornitori) e i settori di attività. L’azienda aderente deve avere due “refereeche attestino la corretta abitudine di pagamenti puntuali (scelti liberamente dall’impresa, anche tra le figure interne come il direttore amministrativo). L’ideale sarebbe un professionista del settore (commercialista o revisore legale). La domanda va inviata via posta elettronica a info@pagamentiresponsabili.it.

Secondo le stime, con le prime 37 adesioni si dovrebbero già avvertire benefici per circa 150mila imprese. L’iniziativa si inserisce nel più ampio quadro dei progetti per “far volare Milano” in vista di Expo 2015. 

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