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Bonus 200 euro dipendenti: i beneficiari per reddito

di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Giugno 2022
Aggiornato 10 Agosto 2022 07:29

Bonus di 200 euro ai dipendenti assunti fino al 23 giugno: esteso il periodo di applicazione del requisito di reddito e contratto: nuove regole INPS.

I dipendenti hanno diritto al bonus 200 euro se hanno applicato l’esonero contributivo dello 0,8% per almeno una mensilità fino al 23 giugno: lo prevede la circolare INPS 73/2022, che illustra tutte le regole applicative sull’indennità prevista dal Decreto Aiuti.

Bonus 200 euro dipendenti: nuovi beneficiari

L’INPS, sentito il Ministero del Lavoro, ha esteso la platea del bonus 200 euro ai dipendenti. Si tratta sostanzialmente di un’estensione del dettato legislativo.

Sgravio 0,8% entro il 23 giugno

La legge (articolo 31 del dl 50/2022) prevedeva il requisito dello sgravio allo 0,8% in busta paga (che spetta in presenza di un reddito massimo lordo di 2.692 euro al mese parametrato su 13 mensilità, ossia 35mila euro lordi all’anno) applicato per almeno una mensilità nel primo quadrimestre dell’anno (escludendo quindi i neo-assunti del 2022 da maggio in poi).

La nuova circolare INPS, invece, estende la platea dei beneficiari a coloro che hanno avuto diritto allo sgravio per almeno una volta in un periodo temporale più ampio, che nella pratica corrisponde al 23 giugno:

tale periodo di riferimento è esteso fino al giorno precedente la pubblicazione della presente circolare.

La nuova indicazione ammette al bonus 200 euro tutti coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente in essere nel mese di luglio 2022, rispettando il requisito di reddito dei 35mila euro lordi annui e siano stati assunti entro il 24 giugno 2022.

Categorie ammesse al bonus

Hanno diritto al bonus anche le seguenti categorie di lavoratori dipendenti:

  • coloro che sono in cassa integrazione,
  • chi riceve gli ammortizzatori versati da FIS, Fondi di solidarietà, CISOA,
  • lavoratori in congedo,
  • lavoratori in somministrazione,
  • dipendenti stagionali assunti entro il 23 giugno (diversamente, rientrano nel bonus 200 euro su domanda, in presenza dei requisiti di cui all’articolo 32).

=> Bonus 200 euro, domanda al via

Sono esclusi i dipendenti domestici, che devono fare domanda di bonus all’INPS tramite patronato e inviare l’istanza entro il 30 settembre.

Quando arriva il Bonus ai dipendenti

Il bonus si versa con la busta paga di competenza del mese di luglio, anche nei casi in cui lo stipendio venga versato nei primi giorni di agosto. Fanno eccezione i contratti che in ragione dell’articolazione dei rapporti di lavoro (ad esempio, part-time ciclico), oppure della previsione dei CCNL, prevedono il versamento in luglio dello stipendio di giugno: anche in questo caso, quindi, il bonus arriva ai lavoratori nel mese di luglio.

Calendario completo

Il provvedimento di prassi dettaglia anche il calendario dei pagamenti:

  • in luglio a dipendenti, pensionati e percettori RdC,
  • in ottobre a chi deve presentare domanda e a titolari di sussidio di disoccupazione.

Dichiarazione del lavoratore

La circolare conferma che il datore di lavoro deve acquisire, da parte del dipendente, la dichiarazione con la quale quest’ultimo attesta “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”, ovvero pensione o reddito di cittadinanza. Allo scopo l’INPS fornisce un modello di esempio, da usare come fac-simile da personalizzare.

Questo vale solo per i dipendenti del privato, mentre nel settore pubblico non bisogna presentare alcuna autodichiarazione in base a quanto di recente stabilito dal Decreto Semplificazioni.

Come funziona nel part-time

Altra precisazione: se un dipendente ha più datori di lavori (per esempio, in part-time), dovrà presentare l’autodichiarazione solo al datore di lavoro che verserà il bonus. Il lavoratore a tempo parziale ha diritto alla stessa somma di 200 euro prevista per coloro che lavorano a tempo pieno.

Se per sbaglio un lavoratore riceve l’indennità di 200 euro da parte di diversi datori di lavoro, l’INPS comunicherà a ciascuno la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione e il recupero verso il dipendente, secondo le istruzioni che verranno fornite con successivo messaggio.

In ogni caso, l’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che avranno conguagliato la predetta indennità, per il medesimo lavoratore, e che, conseguentemente, saranno tenuti alla restituzione.