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Cassa Integrazione FNM: cosa sapere

di Anna Fabi

17 Aprile 2020 10:00

L'emergenza Coronavirus ha generato conseguenze e riduzioni anche per il settore ferroviario e dei trasporti: le misure del Decreto Cura Italia.

FNM è il principale Gruppo integrato nel trasporto e nella mobilità in Lombardia, regione tra le più colpite dall’attuale pandemia da Coronavirus. È il secondo operatore ferroviario italiano dopo Ferrovie dello Stato Italiane, nonché il più importante investitore non statale italiano del settore.

FNM S.p.A. è una società per azioni italiana nel settore della mobilità integrata, strutturata come una holding, che svolge funzioni di direzione e coordinamento strategico-operativo per tutte le società controllate.

La società è quotata alla Borsa di Milano, con un capitale azionario detenuto per il 57,57% da Regione Lombardia, per il 14,5% da Ferrovie dello Stato Italiane, per il 3,078% da Aurelia S.p.A. (Gruppo Gavio), mentre il restante 24,902% è in mano a privati.

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Cassa Integrazione FNM

La grande epidemia italiana da Coronavirus ha generato non poche conseguenze anche per le aziende del settore ferroviario, come Fs, Italo, Trenord e Ferrovie Nord, e quelle del settore dei trasporti che si sono trovate a dover fronteggiare condizioni organizzative molto complesse e prive di precedenti. Il lockdown italiano ha generato in queste aziende la necessità di disporre riduzioni e/o sospensioni dei servizi resi e di attivare gli strumenti di sostegno al reddito previsti con la decretazione d’urgenza.

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Con il decreto Cura Italia, il D.L. 18/2020, emanato per far fronte alle conseguenze economiche del lockdown, il Governo ha infatti approntato una serie di misure e ammortizzatori sociali, anche a sostegno degli autotrasportatori che, insieme a tante altre categorie, stanno continuando a lavorare per garantire la tenuta economica e sociale del Paese, e più in generale per tutti i gestori di trasporto merci e trasporto passeggeri, terrestre, aereo e marittimo, dei taxi e delle imprese di noleggio con conducente.

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In particolare per l’intero settore è stata estesa la cassa integrazione. Le imprese del settore ferroviario hanno chiesto ai sindacati di approvare il ricorso all’assegno ordinario “speciale”, con causale “COVID-19”, dedicato specificamente all’emergenza sanitaria in atto.

Le altre misure per il settore dei trasporti contenute nel CuraItalia prevedono:

  • la sospensione fino al 30 aprile i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali, insieme agli adempimenti tributari con scadenza compresa tra l’8 marzo 2020 ed il 31 maggio 2020;
  • l’esonero dalla tassa di ancoraggio fino al 30 aprile prossimo, che verrà rimborsata all’Autorità di sistema portuale mediante il trasferimento di risorse pubbliche;
  • la sospensione dei canoni relativi alle operazioni e concessioni portuali fino al 31 luglio;
  • il differimento del pagamento dei diritti doganali per alcune categorie di operatori professionali;
  • l’autorizzazione fino al 31 ottobre la circolazione dei veicoli che devono essere sottoposti a revisione entro il 31 luglio.