Economia.. dove siamo, dove andiamo

di Sonia Ferretti

Pubblicato 21 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:42

Industriando è un’interessante trasmissione di Telelibertà , realizzata in collaborazione con Confindustria Piacenza, e dedicata alle aziende piacentine.

La trasmissione si propone di documentare i casi d’eccellenza della produzione industriale, raccontarne le esperienze, descriverne le risorse…in una parola, rendere il concetto d’impresa più vicino e familiare.

Tra i partecipanti di una delle ultime puntate, Ettore Gotti Tedeschi, economista e docente all'Università  Cattolica di Milano.
Il tema del giorno, “Economia, dove siamo, dove andiamo“.

Ovviamente, ce n’era da dire: il Prof. Gotti Tedeschi ha deciso di partire da quelli che considera i motivi dell’attuale crisi, un po’ di storia insomma.

Si è quindi parlato degli anni ’70, di quando il mondo era diviso in potenze occidentali (Canada, Usa, Giappone, Europa) e tutto il resto. In quel periodo, ci si chiedeva ancora:

se la popolazione aumenterà , le risorse saranno sufficienti?

Tuttavia la popolazione delle potenze occidentali ha cominciato a non crescere più e così neanche il PIL!

Quel che si doveva fare era fare aumentare i consumi, ma come?
Sono state elaborate alcune soluzioni, tutte purtroppo dannose per noi…

Prima soluzione: aumentare il potere d’acquisto dei risparmiatori.
Come? Se una biro in Italia costava 200 Lire la si poteva produrre in un Paese dove i costi fossero più bassi e venderla in Italia a 100 Lire aumentando il potere d’acquisto degli italiani del 50%.
Risultato (effetto boomerang, che sembra fantascienza..)? Incremento del costo delle materie prime!
Perché, direte voi..? Perché le potenze occidentali hanno trasferito la produzione nei paesi esteri aumentandone l’economia creando posti di lavoro là  e riducendoli qui.

Stiamo parlando di Paesi come la Cina, che ha avuto in 6 anni un incremento medio del 10%, o come la Corea del Sud dove i giovani si laureano a 20 anni, studiano ad Harvard e parlano 4 lingue. Ora la Cina ha acquisito località  come in Africa ricche di materie prime ed ha aumentato i prezzi. E poi produce lei stessa..

Seconda soluzione: Net Economy, l’economia che bypassa quella tradizionale e che punta all’acquisto di beni tramite Internet. Classico esempio, un motore di ricerca molto famoso può essere quotato in Borsa e il suo valore aumentare in modo esponenziale rispetto a quanto stato speso per crearlo.
Risultato? col crollo della Borsa, perdita da parte dei consumatori del 30% dei risparmi.