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Mappa INAIL dei contagi Covid sul lavoro in Italia

di Anna Fabi

25 Gennaio 2021 14:24

Rapporto INAIL sui contagi da Covid in ambito lavorativo, con la mappa regionale e le professioni più colpite durante la seconda ondata della pandemia.

L’INAIL ha pubblicato il nuovo report mensile relativo ai contagi sul lavoro da Covid-19, tenendo conto delle denunce presentate entro il 31 dicembre 2020. I dati mettono in evidenza come la seconda ondata della pandemia da Coronavirus abbia generato un flusso di contagi in ascesa, tanto che il 57,6% delle denunce si è concentrato nel trimestre ottobre-dicembre dello scorso anno. Ammontano infatti a 131.090, i contagi in ambito professionale, in pratica il 23,7% delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto nel 2020 e il 6,2% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (ISS) alla stessa data. Il record negativo, con quasi 36mila infezioni segnalate, spetta al mese di novembre.

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Contagi Covid sul lavoro: identikit e diffusione

Analizzando i dati, emerge come sette lavoratori contagiati su dieci siano donne (la quota femminile sale al 71,6% nel solo mese di dicembre). Analizzando gli infortuni mortali, però, l’83,2% dei decessi ha interessato gli uomini. L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi. L’85,7% dei contagi riguarda lavoratori italiani, mentre il restante 14,3% sono stranieri.

La mappa nazionale dei contagi vede la maggior parte delle denunce ricadere soprattutto nel Nord dell’Italia, precisamente il 47,5% nel Nord-Ovest (con la Lombardia al primo posto con il 28,4%), il 23,0% nel Nord-Est (Veneto 9,7%), il 13,8% al Centro (Lazio 5,6%), l’11,5% al Sud (Campania 5,4%) e il 4,2% nelle Isole (Sicilia 2,7%).

A livello provinciale, Milano guida la classifica con il maggior numero di contagi da inizio pandemia (11,1%), seguita da Torino (7,5%), Roma (4,5%), Napoli (3,8%), Brescia e Varese (2,8%), Genova e Verona (2,6%), Bergamo, Cuneo e Monza e Brianza (2,1%).

Settori più colpiti

Delle 131.090 denunce di infortunio da Covid-19, quasi tutte riguardano la gestione assicurativa dell’Industria e servizi (97,7%).

Dal punto di vista delle professioni più colpite dalla pandemia, il report INAIL segnala come il settore della sanità e assistenza sociale catalizzi il 68,8% delle denunce (quindi personale operativo negli ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili).

Seguono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio, il trasporto e magazzinaggio, le attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) e altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere).