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SISTRI: sospesi contributi imprese, spazio ad alternative

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 13 Giugno 2012
Aggiornato 19 Aprile 2013 12:44

Stop al SISTRI: il Governo avvia verifiche interne dopo la relazione DigitPA, interrompe il contratto con Selex - Finmeccanica e sospende i contributi delle imprese per il 2012 in attesa di un sistema alternativo.

Niente più proroghe per SISTRI ma una sospensione definitiva che eventualmente lasci spazio ad un sistema alternativo: come ormai noto il Decreto Sviluppo conterrà l’addio al Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti speciali e pericolosi che sarebbe dovuto partire il 30 giugno, e  con il SISTRI vengono sospesi anche il contratto stipulato tra il Ministero dell’Ambiente e la Selex – Finmeccanica nonché l’obbligo di versare i contributi SISTRI 2012 da parte delle imprese (entro il 30 novembre 2012).

Dopo l’annuncio del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, quello dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato che la decisione è anche frutto del parere espresso da DigitPA.

L’Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, incaricato della verifica sulle funzionalità SISTRI ha trasmesse al Ministero il suo parere «solo lo scorso 16 maggio 2012, alla vigilia dell’entrata in funzione del SISTRI prevista dal 1° luglio 2012, dopo una serie di rinvii stabiliti a partire dal 2009».

Il responso DigitPA contiene anche considerazioni sull’incarico a Selex-Finmeccanica e sui costi del SISTRI oltre che sul malfunzionamento del sistema. Dopo aver trasmesso la relazione di DigitPA all’Avvocatura dello Stato e al Comando del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri, Clini ha dunque avviato valutazioni interne agli organi competenti del Ministero.

I tempi non saranno certo brevi; «per questo ho proposto di sospendere gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero e Selex del 14 dicembre 2009 e nello stesso tempo il pagamento dei contributi da parte delle imprese per l’anno 2012» ha annunciato Clini.  In realtà ancora non si sa che fine farà il SISTRI: questo periodo che il Ministero si sta prendendo servirà proprio «per chiarire tutti gli aspetti relativi al SISTRI e decidere definitivamente se il sistema funziona, se deve essere modificato o sostituito». Magari con un SISTRI-bis.

Favorevoli e contrari

La decisione del Governo è giunta gradita ad Assintel, Confcommercio, Confartigianato e l’associazione di Autotrasportatori che alla vigilia dell’entrata in vigore del SISTRI avevano caldeggiato una proroga fino a fine 2013.

Ma non tutti sono favorevoli a questa sospensione del SISTRI, tra le voci dei “no” c’è la Uilm il cui segretario nazionale Giovanni Contento lamenta una «virata improvvisa da parte del Governo sulla spinta della lobby del trasporto su gomma che parla di un servizio che fa lievitare i costi della burocrazia, ma che in realtà serviva proprio ad abbattere quei costi una volta andato a regime».
Il SISTRI «sarebbe stato utile per la lotta alle eco-mafie».

Senza considerare che ci sono «circa duecento assunti della società del gruppo di Finmeccanica che finora hanno lavorato al progetto del sistema in questione che rischiano il posto dal primo del mese prossimo. Poi, c’è da considerare le oltre 325.000 imprese finora iscritte al suddetto sistema, che saranno soggette a vere e proprie condizioni di competitività illegittima». Contento conclude chiedendo che tutto questo «il Governo lo tenga presente».

Selex – Finmeccanica

E proprio l’AD di Selex Service Management, Massimo Veltroni, ha preso la parola per difendere il proprio operato dichiarando che  «tutti i test del sistema, compreso uno fatto da un organismo indipendente su un carico di dati 4 volte superiore a quello che dovrebbe sopportare, non hanno evidenziato anomalie. Dal punto di vista tecnico siamo pronti già dal 2010, non ci aspettiamo sorprese, anche se ovviamente un sistema complesso come questo avrà bisogno di un po’ di rodaggio».

Secondo Veltroni si tratta solo di disinformazione: «ad esempio si è detto che il sistema costa molto, ma in realtà fa risparmiare le imprese fino al 70% visto che quello cartaceo usato ora costa loro 800 milioni di euro l’anno. I componenti utilizzati inoltre sono i migliori sul mercato, e sui loro costi c’è una componente di sviluppo del sistema di cui tenere conto. Non è vero inoltre che il contratto ci esenta dai rischi, anzi: il ministero dell’Ambiente ha già incassato molto meno dalle aziende rispetto a quanto stimato, e quindi non ci ha ancora versato la parte della raccolta che ci spetta».

Il SISTRI, conclude Veltroni, è stato pensato per andare «a vantaggio degli imprenditori onesti che ora subiscono la concorrenza sleale di quelli che hanno procedure poco chiare e per questo non vedono di buon occhio l’essere tracciate in ogni momento».