Cresce l’interesse delle aziende per la banda larga mobile. E aumentano i fattori abilitanti che ne stanno trainando la diffusione: la tecnologia mobile è oggi in grado di supportare applicazioni avanzate (audio e video, Mobile Tv, applicazioni aziendali interattive, ecc.) a velocità di download fino a 3,6 Mbps al secondo, 4 volte superiori a quelle del 3G.
Secondo i dati M:Metrics, diffusi in occasione del convegno organizzato dall’Osservatorio sui Mobile Contents del Politecnico di Milano (28 giugno 2007), l’Italia è leader in Europa nella penetrazione della terza generazione mobile, con una quota di mercato del 29%. Gli utenti che utilizzano Internet in mobilità sono 4,5 milioni: TIM guida la classifica con una quota di mercato del 30,7%, seguita da Vodafone con il 26,5% e 3 Italia con il 20,7%. A dominare nei consumi, come prevedibile, le utenze business.
In particolare, il 2006 è stato l’anno dell’Hsdpa: su 155 reti attive nel mondo, 110 supportano l’HSPA in 57 diversi Paesi compresa l’Italia. Le linee guida per integrarne la tecnologia nei laptop (testing, sicurezza, applicazioni, alloggiamento modem 3G e SIM ecc.) sono state diffuse lo scorso ottobre nel nell’ambito del 3GSM World Congress Asia: obiettivo, consentire la connessione automatica alla rete mobile globale.
Il rollout delle reti Hsdpa (High Speed Downlink Packet Access) ed EVDO (Evolution Data Only) è ormai avviato in tutto il mondo. Non più utilizzate per la semplice fruizione di banda larga wireless in mobilità su data-card, in virtù di una rapida crescita di mercato ed incremento della domanda sono oggi sempre più protagoniste di una diversificazione dell’offerta, producendo un significativo mutamento di scenario.
Diversamente dalle precedenti tecnologie, Hsdpa e EVDO forniscono un servizio davvero competitivo ed in linea con la aspettative delle utenze business, garantendo connessione in mobilità superveloci a VPN, email ed applicazioni Internet.
Ma all’orizzonte ci sono già grosse novità, soprattutto per gli ambienti business di media dimensione. In questo senso, i riflettori sono puntati sull’HSPA, che integra Hsdpa per il download e HSUPA (High Speed Uplink Packet Access).
In Italia ci ha pensato Vodafone a introdurre la tecnologia per l’upload di dati in connessione mobile (sperimentando fino a 2 Megabit al secondo in uplink), primo operatore nazionale ad aver sviluppato la tecnologia Super UMTS sull’intera rete 3G.
Con i pacchetti Vodafone aziendali si naviga fino a 3,6 Mbps in ricezione e 384 Kbps in invio; velocità future stimate fino a 7,2 Mmps entro fine anno. Anche 3 Italia, insieme ad Ericsson, ha puntato sull’HSPA su rete commerciale: disponibile sempre a 3,6 Mbps dovrebbe raggiungere la velocità di 1,4 Mbps in trasmissione e fino a 14,4 Mbps in ricezione entro il prossimo anno. Infine, alle Pmi TIM propone invece ‘Alice Mobile’ per navigare in UMTS Hi-Speed fino a 3,6 Mbps.
Ma i riflettori sono tutti puntati sull’HSPA ed in particolare sulla sua ultima evoluzione, presentata proprio in questi giorni: è la soluzione tecnologica di Nokia Siemens Networks per l’accesso Internet a banda larga mobile I-HSPA (Internet High Speed Packet Access).
Venendo incontro alle esigenze di operatori e utenti, l’innovativa soluzione tecnologica studiata soprattutto per le Pmi, offre accesso a Internet a banda larga su comune rete UMTS/HSPA, con la stessa efficacia dell’ADSL anche laddove sussistono condizioni di digital divide e quindi carenza di copertura broadband terrestre. Senza contare che la soluzione si basa su un’architettura semplice che non richiede eccessivi costi infrastrutturali.
Sfruttando la rete HSPA, gli operatori mobili possono offrire servizi aziendali complessi a valore aggiunto anche senza dover ricorrere al canale IP e gestire applicazioni come VoIP e comunicazioni IM via Skype, MSN Messenger o Google Talk, senza ritardi nella conversazione e con massima qualità.
Inoltre, visto che nelle giungla delle offerte abilitanti Internet mobile, a fare la differenza è chiaramente la tariffa, a garanzia di un buon rapporto qualità/prezzo nel caso dell’I-HSPA saranno le tariffe flat-rate, né più né meno che per l’accesso da rete fissa.
Soddisfacente anche il tempo di risposta nell’accesso ai servizi (connessione, download, IM, ecc.), soprattutto se confrontato con l’esperienza da PC fisso.
Rispetto alle altre tecnologie mobili GSM, UMTS o HSPA, la soluzione Nokia Siemens Networks I-HSPA promette tempi di risposta al “click” di molto superiori, che si accompagnano alla velocità in download (3,6 Mbps di picco, con stime di crescita a fino a 42 Mbps in ricezione e 11 Mbps in trasmissione nei prossimi 2-3 anni), consentendo di scaricare file da Internet direttamente via mobile senza passare per la connessione fissa per poi sincronizzare i dati con il cellulare.
Anche in questa ottica, gli operatori mobili della Gsma Association hanno avviato, in collaborazione con Microsoft, un progetto di ricerca per definire tendenze e dinamiche di mercato, per delineare potenziali scenari futuri per l’integrazione nei PC notebook della tecnologia necessaria a consentire l’accesso broadband anche su rete 3G, sfruttando la pervasività del mobile e garantendo una multi-comunicazione globale.
Prendono parte al progetto Telefonica O2, AT&T Mobility (ex Cingular Wireless), China Mobile, DTAC, Maxis, MTN, Orange, SingTel, Smart Communications, TeliaSonera, Turkcell, Vodafone e Wind.
Tra pochi anni, è prevedibile che la navigazione Internet via cellulare divenga la più naturale, pratica e conveniente evoluzione dell’acceso alla Rete via PC, anche in consuiderazione di un maggior gradiente di fidelizzazione, tipico del mercato dei servizi mobili. Essere ‘always on’, ‘anytime, anywhere’ è inevitabilmente una necessità per ogni business, a prescindere dalla rete di accesso.
Per cui, con il superamento delle limitazioni tecnico-infrastrutturali è quindi chiaro che gli operatori punteranno sempre più su efficaci strategie di marketing e modelli di business e billing sostenibili. A tutto vantaggio degli utenti finali.