Il futuro della telefonia al Mobile World Congress

di Alessandro Longo

19 Febbraio 2015 08:28

Innovazioni, nuove funzioni per utenti privati e business, smartphone e dispositivi wearable: la telefonia del futuro al Mobile World Congress di Barcellona.

Andiamo verso un 2015 in cui i cellulari ci sedurranno soprattutto con la forza di una esperienza utente complessiva, all’interno dell’ecosistema predisposto per noi dal produttore. E non sarà necessario spendere tanto per entrarvi con soddisfazione, anche se i modelli di fascia più alta si presteranno alle funzioni più sofisticate, consumer e business. È una previsione su cui concordano i principali analisti del settore a pochi giorni dall’avvio della principale fiera dedicata alla telefonia mobile: il Mobile World Congress di Barcellona (in programma il 2 marzo).

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Protagonisti

Le nuove tendenze però si esprimeranno solo in parte durante la fiera, dato che quest’anno Sony e LG non presenteranno i modelli di punta (a quanto sembra).

Stando a queste premesse, l’evento sarà dominato dal Samsung Galaxy S6, dai nuovi Htc One e One Plus e dai modelli della cinese Huawei.

Trend 2015

Ma ciò che vedremo a Barcellona conta fino a un certo punto: è la tendenza complessiva a essere importante e si evidenzierà comunque nel corso della primavera. La buona notizia, secondo Francisco Jeronimo analista dell’osservatorio di ricerca Idc, è che:

«anche gli smartphone di fascia bassa avranno specifiche interessanti, con i primi schermi di grandi dimensioni».

Così Samsung cercherà di competere meglio con i marchi cinesi, che le hanno rubato quote di mercato negli ultimi trimestri. Prosegue Jeronimo:

«I modelli di fascia alta invece si concentreranno su processori più veloci e su schermi 4K, per sostenere applicazioni in multitasking. In generale le App e il web diventano sempre più pesanti. Non parlo solo dei giochi, ma anche delle funzioni delle fotocamera e dei film in HD. Tutto questo richiede un ulteriore upgrade dei processori. Per il pubblico business, le nuove App si concentreranno su funzioni di sicurezza, videoconferenza, remote vpn, mobility management».

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Dato che crescerà la qualità dei prodotti di fascia bassa, aspettiamoci un’ulteriore diffusione degli strumenti mobile business nelle aziende, a uso non solo dei manager e della forza vendite, ma anche di tutti gli altri dipendenti.

«Ma più che con l’hardware è con l’ecosistema che i principali produttori cercheranno di differenziarsi – aggiunge Jeronimo. Samsung deve migliorare l’esperienza utente, ancora non perfetta».

Innovazioni

Thomas Husson, analista di Forrester Research, conferma che:

«Se Samsung si limiterà a presentare uno schermo curvo, con tecnologia Edge, e un po’ di metallo continuerà a soffrire quest’anno. La sfida che Samsung dovrà e vorrà affrontare è sull’ecosistema di esperienze connesse. Comprendenti in primo luogo gli smartwatch e altri wearable basati su Tizen».

Qui incombe la presenza dell’orologio Apple, previsto ad aprile, e che promette di fare bene appunto laddove i concorrenti hanno finora fallito: su una buona esperienza utente complessiva. Ricordiamo che gli smartwatch ad oggi sono utili soprattutto agli appassionati di fitness e al pubblico aziendale che è sommerso di notifiche.

Pagamenti elettronici

Husson prevede che anche i sistemi di pagamenti mobili terranno banco a Barcellona. Concorda Carolina Milanesi, direttore delle ricerche a Kantar World Panel e una delle più note analisti di settore:

«Visto il successo di Apple con Apple Pay ci sono già indiscrezioni che vedono Samsung aggiungere un nuovo metodo di pagamento al Galaxy S6».

L’ultima variabile di questo quadro è Microsoft, con i nuovi Lumia e Windows 10:

«Microsoft – aggiunge Milanesi – spingerà in basso i prezzi di cellulari con buona qualità ma soprattutto ha le carte in regola per imporsi nelle aziende che cercano una stessa esperienza tra mobile e computer».

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L’esperienza è ancora una volta la chiave della concorrenza futura. E ancora:

«Per diffondersi nelle aziende bisogna saper ben lavorare con i dipartimenti IT. Apple non lo sa fare ancora adeguatamente, mentre Android è visto come poco sicuro. Microsoft  invece ha una lunga tradizione in questo senso. Soprattutto nelle grandi aziende, lavorare con i dipartimenti IT richiede trasparenza di roadmap sia hardware sia software; backward compatibility di software e tool che permettono all’IT di controllare e gestire i dispositivi che sono usati all’interno dell’azienda. Tutte cose che Microsoft sa fare bene. Meglio dei concorrenti. Questa è la ragione per cui Apple ha cominciato a lavorare con IBM che conosce molto bene le grandi aziende».

La sfida è destinata a perfezionarsi presto.