Spam e Phishing pagano: ecco le sanzioni dei tribunali

di Stefano Besana

Pubblicato 25 Ottobre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:50

È il Guardian che lo segnala. Il bombardamento di America On Line ha dato i suoi frutti, anche se probabilmente non erano quelli sperati dai pirati informatici che hanno condotto l’attacco.

Per Jeffrey A.Kilbridge e James R.Schaffer è giunta (finalmente) la sentenza richiesta dai procuratori federali. Tra i loro complici anche una donna: Jennifer R. Clason che, adesso, nell’attesa della sua sentenza, è stata messa a collaborare con le forze dell’ordine per comprendere i segreti di associazioni di “spammatori professionisti”.

L’interesse per questo caso deriva dal fatto che il trio fa parte di quel gruppo di cittadini statunitensi (loro sono i primi) colpiti dal CAN-SPAM Act: l’interesse della comunità verso il fenomeno è mutato e si corre (necessariamente) ai ripari, cercando di tutelare le vittime di questi “abusi”.

Secondo le notizie degli investigatori, Kilbride e Schaffer avevano guadagnato, dalla vendita dei loro prodotti (pubblicizzati illegalmente) una cifra attorno ai 2 milioni di dollari Americani.
Adesso rimangono solo 5 anni di carcere da scontare.

C’è da dire (a titolo di completezza) che le accuse che sono piovute sulle loro teste comprendono anche: riciclaggio di denaro, frode, e trasmissione di materiale illecito a sfondo pornografico. Immancabile, ovviamente, l’accusa di associazione a delinquere.

Ma non è solo oltreoceano che arrivano le condanne. In Italia è recentemente apparso un curioso fatto di cronaca: la prima condanna per phishing. Questa volta un 23enne di Varese che è stato condannato dal Tribunale di Milano a 2 anni e 8 mesi di carcere e una sanzione amministrativa di 1000 ?uro.

Il ragazzo si serviva di SMS, inviati dal web, per comunicare “problemi” con le carte di credito, e faceva in modo di farsi comunicare i codici, per operazioni di “manutenzione”.

Il fatto che la legge prenda provvedimenti in tal senso significa indubbiamente che qualcosa sta cambiando all’interno dei tribunali, ma anche tra la gente comune. Il problema della sicurezza sembra sempre più sentito. E le persone (forse) cominciano a comprenderne l’importanza.

Siamo sicuri che la consapevolezza stia cambiando? Le condanne sono eccessive? Sono sottodimensionate o sovradimensionate?