
Il Bonus mamme disoccupate è una prestazione erogata dall’INPS ma che richiede la domanda al Comune di residenza, con soglia ISEE di massimo 19.185 euro per i 2023. L’importo del sussidio è invece pari a 1.917,30 euro, versati in cinque mensilità da 383,46 euro, a seguito della rivalutazione dell’8,1% in base all’indice dei prezzi al consumo (FOI) calcolato dall’Istat.
Il Bonus, meglio noto come assegno di maternità comunale, va richiesto entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo.
Ci sono bonus per le mamme disoccupate?
Tra i sostegni per agevolare le famiglie, l’assegno di maternità – altrimenti chiamato bonus mamme disoccupate – è una prestazione assistenziale concessa dai Comuni e pagata dall’INPS, pensata proprio per le neo-madri a basso reddito, presumibilmente senza lavoro (ma non necessariamente).
Si tratta di una prestazione assistenziale diversa e distinta dall’assegno statale di maternità che era concesso invece alle madri precarie (ora non più attivo).
Che differenza c’è tra assegno di maternità dello Stato e del Comune?
L’assegno di maternità del Comune spetta alle madri residenti in Italia con il requisito ISEE, mentre l’assegno di maternità dello Stato spetta alle mamme con lavori atipici e discontinui, con almeno 3 mesi di contribuzione dai 18 ai 9 mesi prima della nascita o dell’ingresso del minore in famiglia. Mentre il primo sussidio è ancora attivo, il secondo è stato assorbito dall’Assegno Unico e universale per i figli a carico.
Cos’è il Bonus mamme disoccupate?
Il Bonus mamme disoccupate è un assegno di maternità comunale, con denominazioni che possono variare il base al Comune che lo finanzia. Chiamato anche assegno di maternità di base, questo sussidio è destinato ai cittadini privi di copertura previdenziale oppure con copertura limitata a un preciso importo, fissato a cadenza annuale.
Quali sono i requisiti per fare richiesta?
L’assegno comunale è destinato a cittadini italiani, comunitari o stranieri in possesso di titolo di soggiorno, in caso di parto, adozione o affidamento preadottivo, se in possesso di specifici requisiti:
- dimostrare di avere un reddito inferiore a una determinata soglia, stabilita a cadenza annuale;
- non avere alcuna copertura previdenziale oppure averla entro un determinato importo fissato annualmente;
- non essere già beneficiari di altro assegno di maternità INPS ai sensi della legge 23 dicembre 1999, n. 488.
- Il requisito ISEE per ottenere l’assegno in misura intera è pari a 19.185,13 euro.
L’assegno non è cumulabile con altri trattamenti previdenziali, a meno che non si abbia diritto a percepire dal Comune la quota differenziale.
Come richiederlo?
La prestazione di maternità, per il 2023, può essere richiesta al Comune entro sei mesi dalla data del parto. È necessario inviare la richiesta entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore adottato in famiglia, anche in caso di affido preadottivo.
La domanda per accedere all’assegno di maternità comunale deve essere presentata al Comune di residenza, che provvede alla verifica della sussistenza dei requisiti richiesti. Il termine ordinario per l’assegnazione degli assegni è di 30 giorni.