L’importante è avere le idee chiare sul proprio valore, conoscere il mercato, e magari trovare un pizzico di coraggio per rilanciare. Contrattare nel momento in cui ci viene offerto un nuovo lavoro è importante. Invece, la maggioranza dei candidati accetta la prima offerta nei termini in cui viene formulata dal datore di lavoro. Lo rileva un’indagine di CareerBuilder condotta fra 112 manager italiani in rappresentanza di tutti i settori industriali.
Ebbene, il 54% dichiara di lasciare la sala di negoziazione dopo la prima proposta. E non è che questo faccia sempre una buona impressione, il 14% dei datori di lavoro dichiara apertamente di non farsi un’opinione milgiore di chi accetta immediatamente un’offerta senza cercare di spuntare condizioni più convenienti.
I candidati spesso non tentano una trattativa anche nel caso in cui siano già assunti e si trovino davanti a un proposta di aumento. E’ vero che le aziende non sono sempre disposte ad aprire eccessivamente i cordoni della borsa, ma “è necessario guardare oltre la busta paga” spiega Corrado Tirassa, amministratore delegato di CareerBuilder Italia. Quindi, “anche nel caso in cui il datore di lavoro non si dimostri dipsonibile ad aumentare un’offerta di salario, potrebbe essere pronto a contrattare altri elementi, quali incentivi, bonus” e via dicendo. Dunque, bisogna “considerare il pacchetto completo, dall’ambiente di lavoro al training offerto alle opportunità di carriera”.
Ad esempio, i datori di lavoro dichiarano di essere in genere disposti a negoziare orari flessibili, 46%, opportunità di formazione, 39%, bonus, giorni di ferie, rimborso accademico (tutte ipotesi indicate dall’8% dei rispondenti), possibilità di telelavoro, 6%.
Infine, qualche consiglio per impostare correttamente una trattativa: dimostrare il proprio valore anche attraverso uno storico dei contributi presso precedenti aziende oppure, nel caso in cui si stia parlando di un avanzamento presso la società in cui già si lavora, gli intervistati raccomandano di raccogliere le informazioni sui propri successi e di cercare di quantificarli. Una buona idea puo’ essere quella di presentare referenze positive, e infine è necessario avere un’ottima conoscenza del valore di mercato attribuito alle proprie mansioni sul territorio in cui si opera.