CMO: marketer italiani tra sfide e opportunità

di Teresa Barone

18 Luglio 2013 08:00

50 Chief Marketing Officer italiani illustrano criticità e opportunità per i marketer italiani nell?anno in corso: l?indagine Teradata eCircle.

Illustrare lo scenario contemporaneo in cui operano i marketer italiani, analizzando sfide e opportunità per il 2013: questo è l’obiettivo della recente survey condotta da Teradata eCircle, in collaborazione con Human Highway e basata sulle testimonianze di 50 Chief Marketing Officer e Direttori Marketing attivi in alcune tra le più importanti aziende italiane.

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Lo studio, dal titolo “L’evoluzione della Comunicazione Multicanale. Le nuove sfide e opportunità per i CMO Italiani nel 2013”, ha focalizzato l’attenzione sulle difficoltà che i marketer devono affrontare per contribuire al conseguimento degli obiettivi aziendali.

«La nostra survey dimostra come il marketing data-driven oggi giochi un ruolo altamente strategico nel coinvolgere e conquistare nuovi clienti, che sono sempre più esperti ed esigenti. La molteplicità dei canali di comunicazione (oltre che di vendita e di servizio) trasforma le campagne di marketing in un continuo inseguimento del consumatore su una pluralità di touch points, sui quali è necessario essere presenti con gli opportuni codici espressivi e gli adeguati modelli d’ingaggio e stimolo dell’attenzione.»

Questo il commento di Maurizio Alberti, Managing Director di Teradata eCircle Italia. Secondo l’indagine, infatti, il 52% dei CMO italiani considera il marketing multicanale come l’elemento fondamentale per raggiungere i propri obiettivi, mentre crescono gli investimenti delle aziende verso i canali di comunicazione digitali, come social media, mobile, web e email.

È proprio l’email marketing uno dei veicoli di comunicazione considerato maggiormente strategico per potenziare la fidelizzazione dei clienti. Per quanto concerne le criticità evidenziate dallo studio, il 92% dei CMO afferma che il processo di creazione ed esecuzione delle campagne marketing non si basa su alcun tool specifico di marketing operations e manca di precise linee guida, come afferma Alberti:

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«La gestione destrutturata e disorganizzata di processi ed attività comporta una costante dispersione delle risorse, sia in termini di budget che di personale. Fortunatamente questi forti limiti vengono percepiti dai CMO italiani come i principali ostacoli nel raggiungimento degli obiettivi aziendali (vincoli di budget 60%, risorse limitate 15%), e la notizia positiva è che molti dei CMO sono finalmente pronti per intervenire.»