Cresce il fenomeno dell’utilizzo dei software illegali nelle aziende, causando gravi perdite economiche.
A rilevarlo è BSA che ha analizzato il trend a cominciare dal 2009 fino ad oggi. I dati dimostrano come la tendenza italiana sia triplicata in questo lasso di tempo, infatti il valore delle transazioni extra-giudiziali dei risarcimenti alle aziende produttrici di software è aumentato, circa 388 mila euro nel 2013, ben +205% rispetto al 2009 e al trend registrato nell’intera regione EMEA (+119%).
Eppure il numero delle segnalazioni è diminuito, con un -29% in Italia e un -85% nell’area EMEA. In aumento invece il prezzo pagato per l’utilizzo dei software illegali, con una cifra che si aggira intorno ai 165 mila euro.
Simonetta Moreschini, Presidente di BSA Italia dichiara «In Italia, il valore complessivo dei risarcimenti è notevole se consideriamo che tale denaro poteva essere investito in modo costruttivo rispettando la legge sul diritto d’autore soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale».
Il danno è considerevole se si considera che, con questo sistema di cose, le spese diventano enormi. Infatti all’acquisto del software illegale si aggiungono poi le spese legali e, successivamente, quelle sostenute per acquistare il software legale. Un circolo vizioso che non aiuta il bilancio delle aziende quindi e andrebbe combattuto per questioni pratiche oltre che morali.