Gli ormai imminenti Mondiali di calcio 2014 catalizzano l’attenzione di gran parte della popolazione, dipendenti aziendali compresi: quali sono le iniziative avviate dai datori di lavoro per promuovere maggiore flessibilità in occasione di un evento di portata internazionale?
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Secondo un’indagine resa nota da Polycom e relativa alle aziende dell’area EMEA, i Mondiali di calcio rappresentano un’esperienza determinante per creare uno spirito di squadra tra i dipendenti e consentire maggiore flessibilità ai collaboratori è senza dubbio una strategia efficace per potenziare la soddisfazione sul lavoro, incentivando la lealtà del gruppo.
Un concetto messo in evidenza da Tim Stone, VP Marketing EMEA, Polycom: «I Mondiali di Calcio sono un evento di interesse globale. Un’occasione imperdibile per permettere ai propri dipendenti di sostenere le loro squadre preferite e nel contempo assicurarsi di mantenere alta la produttività attraverso iniziative di lavoro flessibile. In ogni caso sia che la compagnia continui a sviluppare politiche aziendali già esistenti, sia che ne attivi di nuove, per sostenere il lavoro flessibile tra i dipendenti è importante considerare bene quale sarà l’impatto che una manifestazione sportiva come questa avrà sugli impiegati e sul loro rendimento produttivo.»
Maggiore flessibilità, quindi, dovrebbe assicurare più produttività sempre nel pieno rispetto delle politiche aziendali. Una strategia che potrebbe limitare gli episodi di assenteismo proprio in concomitanza con i campionati di calcio, come è avvenuto nel Regno Unito in occasione dei Mondiali in Sud Africa.
Dando un’occhiata alle iniziative promosse nei vari paesi EMEA, il 51% delle aziende inglesi sta vagliando la possibilità di concedere flessibilità ai propri dipendenti durante i Mondiali in Brasile, mentre in Germania l’Unione dei lavoratori ha lanciato un appello alle aziende per incentivare l’introduzione di modelli di lavoro flessibile a favore dei dipendenti tifosi.
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È sempre Polycom a fornire alcuni consigli utili per fare in modo che l’implementazione di modelli lavorativi flessibili non coincidano con un calo delle prestazioni: secondo il 72% dei manager EMEA, ad esempio, la tecnologia è fondamentale, soprattutto se i dipendenti che lavorano da casa sono esortati a utilizzare programmi di videoconferenza specifici.