Conflitti sul lavoro

di Francesca Vinciarelli

4 Maggio 2016 08:00

Lavoro e conflitti starne lontani potrebbe essere la regola migliore ma spesso non basta, ecco come muoversi in un ufficio litigioso.

La visione di un’ipotetica situazione lavorativa è il primo passo verso il lavoro, che sia il primo o il quinto, quando si comincia un lavoro i colleghi sono sempre un’incognita.

=> Oltre i litigi 

Diverse le realtà presenti sul lavoro, si passa dagli uffici asettici e silenziosi, per proseguire con quelli caotici ma sereni per finire, nei più comuni, i litigiosi e confusionari. Il luogo in cui si impiega il proprio tempo è essenziale per un corretto svolgimento del lavoro, oltre alla conformazione del proprio ufficio sono essenziali anche le persone che ne fanno parte. Infatti litigare ogni giorno con il collega di scrivania è l’incubo più comune ed il più realmente presente.

=> Litigi, ma perché?

I litigi sul lavoro nascono per i motivi più svariati, con il tempo e con l’ostilità ogni scusa è buona per iniziare una discussione. Tenersi al riparo da tutto ciò può sembrare la via più giusta, spesso però non è sufficiente, anche non entrando nel merito della discussione, si pagano le conseguenze dei litigi altrui. Per evitare tutto ciò il lavoro è molto più complesso e lungo, ma la produttività e la concentrazione ringrazieranno. La complessità di tale processo nasce sopratutto dal necessario coinvolgimento dei colleghi, per abbassare le discussioni è infatti fondamentale comunicare, ascoltare ed anche far riflettere il collega di turno, può sembrare facile ma quando questo riguarda un collega chiuso e sgarbato non lo è affatto.

=> Quando al lavoro si litiga 

Il rapporto con i colleghi per essere sereno non significa diventare obbligatoriamente amici, ma più semplicemente, si fa per dire, significa dividere i ruoli, evitare critiche, continue lamentale e attacchi inutili e poco sensati. Se ognuno riuscirà a stare al proprio posto il problema si ridurrà notevolmente ed infine è essenziale ricordare di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.