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Anno bianco autonomi: via libera UE, guida ai requisiti

di Barbara Weisz

20 Luglio 2021 16:35

In attesa di decreto attuativo, arriva il via libera UE all'anno bianco contributivo per autonomi e professionisti: guida ai requisiti.

Si avvicina l’operatività dell’esonero contributivo 2021 per autonomi e Partite IVA con reddito 2019 fino a 50mila euro e calo del fatturato annuo o dei corrispettivi 2020 almeno del 33%.: dopo che la legge di conversione del decreto Sostegni bis ha stabilito che la regolarità contributiva (requisito necessario per  l’agevolazione) sia verificata d’ufficio dal primo novembre 2021 (dunque non serve il DURC in fase di domanda), la Commissione UE ha sbloccato le risorse (2,5 miliardi di euro) approvando la compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato.

La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare gli aiuti i) non supereranno il massimale di 225 000 € per impresa nel settore della pesca e dell’acquacoltura, 270 000 € per impresa nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli o 1,8 milioni di € per impresa in tutti gli altri settori, e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2021.

Manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, firmato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel maggio scorso. Nel frattempo, sono intervenute le proroghe INPS sui primi versamenti 2021. Facciamo un riepilogo.

Tutte le regole

La normativa di riferimento sull’anno bianco autonomi è la legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020), che ai commi da 20 a 22 ha previsto l’esonero parziale della contribuzione previdenziale e assistenziale (è al 100% fino a un tetto massimo di 3mila euro sopra il quale si pagano i contributi) dovuta dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alle gestioni INPS e alle casse previdenziali professionali autonome, che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo lordo imponibile ai fini IRPEF non superiore a 50mila euro e abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.

Altri requisiti:

  • non essere titolare di un contratto di lavoro subordinato (escluso intermittente) o pensione (esclusa invalidità).
  • regolarità contributiva (verificata al 31 ottobre 2021).

Il problema è che per attuare la misura è necessario un decreto attuativo, che deve stabilire modalità e criteri applicativi. Si tratta del decreto firmato nel maggio scorso ma non ancora pubblicato in Gazzetta. Probabilmente anche in attesa del nulla osta UE sulla compatibilità con gli aiuti di Stato, che ora è però arrivato. Quindi, per conoscere esattamente le procedure per l’esonero contributivo bisogna aspettare le direttive ministeriali. Nel frattempo è intervenuta una novità, prevista dalla legge di conversione del Sostegni bis (che non ha ancora terminato l’iter parlamentare, ma non subirà nuove modifiche da qui al 24 luglio, data entro la quale deve essere approvato). La regolarità contributiva, necessaria per il diritto all’anno bianco, sarà «verificata d’ufficio dagli enti concedenti a far data dal 1° novembre 2021».

Requisiti al momento della domanda

Quindi, in sede di presentazione della domanda non bisognerà produrre documenti come il DURC che attestino al regolarità contributiva: la verifica sarà svolta d’ufficio. Non solo: «la regolarità contributiva – prevede la norma – è assicurata anche dai versamenti effettuati entro il 31 ottobre 2021». Significa che, quando verrà effettuata la verifica, la data rilevante sarà il 31 ottobre. Se per ipotesi, un contribuente presenta la domanda in settembre (è un’ipotesi, non si conoscono ancora modalità e tempistiche per le domande), e poi regolarizza successivamente la posizione contributiva, entro il 31 ottobre, ha diritto all’esonero. Resta in ogni caso fermo il recupero, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, degli importi fruiti a titolo di esonero in quanto non spettanti».

Scadenze e proroghe

L’esonero parziale (come detto, fino a 3mila euro) vale per l’intero 2021. Nell’attesa dei provvedimenti attuativi, sono trascorse le prime scadenze di pagamento. Ebbene, l’INPS ha previsto una proroga, inizialmente fino al prossimo 20 agosto (messaggio 1911/2021), successivamente (messaggio 2418/2021) fino a data da destinarsi (verrà comunicata dallo stesso istituto previdenziale): la proroga riguarda in particolare la prima rata dei contributi 2021 dovuti da artigiani e commercianti iscritti alle gestini speciali INPS, che è scaduta nello scorso mese di maggio, e i versamenti alla gestione separata.

Attenzione: il primo messaggio INPS, che conteneva la proroga al 20 agosto, parlava genericamente di contributi alle gestioni artigiani e commercianti. Il secondo documento di prassi, dello scorso 25 giugno, con la proroga a data da destinarsi, si riferisce invece esplicitamente ai lavoratori autonomi che hanno i requisiti per l’esonero contributivo 2021. E contiene anche la proroga per gli iscritti alla gestione separata. L’anno bianco contributivo riguarda anche i professionisti iscritti alle casse previdenziali private. In questo caso, bisogna rivolgersi direttamente al proprio ente previdenziali per conoscere le eventuali decisioni sulle proroghe dei versamenti 2021.